E’ una domanda che da sempre l’uomo si pone, e continuerà a porsi,
perché il male è legato alla sua natura ; noi esaminiamo
la risposta di S.Agostino, vescovo e Padre della Chiesa.
IL MALE NEL PENSIERO DI SANT’AGOSTINO : (354 Tagaste - 430 Ippona)
IL MALE METAFISICO :
Nell’universo esistono gradi inferiori di essere rispetto a Dio, dipendenti
dalla limitatezza delle cose create, dai difetti insiti nella materia :
proprio da questo deriva il male. Ma ciò che ad una superficiale
considerazione appare come un difetto, visto nell’ottica dell’universo
scompare : ogni cosa, anche la più insignificante o nociva, ha un
suo senso ed una sua ragione d’essere nella totalità della Creazione.
IL MALE MORALE
E’ il peccato, che nasce dalla cattiva volontà. La nostra volontà
dovrebbe tendere al Bene Sommo, ma poiché esistono molti beni, l’uomo
può tendere a questi, preferendo la creatura al Creatore, i beni
inferiori a quelli superiori, la materia allo Spirito.
Il peccato deriva allora dallo sbagliare nella scelta del bene a cui
puntare : anche l’originale vocabolo ebraico indicante il peccato significa
“sbagliare bersaglio”.
Bene esprime la rinuncia a Dio e al Bene Sommo la celebre frase di
Satana nel “Paradiso Perduto” di John Milton : “è meglio regnare
all’Inferno che essere schiavi in Paradiso !” : una strana idea di “libertà”
e “schiavitù” che condurrà gli angeli alla caduta dallo stato
di grazia...
IL MALE FISICO
La sofferenza non è causata da un Dio maligno che tormenta gli
uomini ma deriva dalla debolezza fisica : malattia, sofferenza, morte,
tormenti dell’animo...sono conseguenze del Peccato Originale, conseguenze
del male morale.
Sant’Agostino dice che, con il Peccato Originale, non la carne ha reso
l’anima peccatrice ma è l’anima peccatrice che ha reso il corpo
corruttibile. Nella I lettera ai Corinzi, Paolo scrive che “il pungiglione
della morte è il peccato”(15,56).
E tutto questo...per una mela !
Per noi credenti, la sofferenza ha un significato profondo e complesso,
che analizzeremo in una futura lezione : per ora basta ricordare la storia
di Giobbe, la figura del Giusto Sofferente nell’Antico Testamento, e nella
tradizione cristiana i santi che hanno testimoniato la loro fede anche
sommersi dal dolore (Maria Goretti), infine la stessa sofferenza di Gesù
sulla croce.
La promessa del Messia è che Dio “tergerà ogni lacrima
dai loro occhi ; non ci sarà più la morte, né lutto,
né affanno...”(Apocalisse, cap.21 v.4)
PERCHE’ ESISTE IL MALE ?
Il peccato e il dolore non sono voluti né causati da Dio, ma
permessi da Lui, che ha donato all’uomo la libertà totale, anche
quella di rifiutarLo o negarLo (come nel caso di Satana nell’opera di Milton).
Egli vuole che ciascuno sia arbitro del suo destino e scelga
la propria felicità eterna : da qui deriva la possibilità
del peccato, dalla libertà concessa per amore dal Padre.
ATTENZIONE : siamo consapevoli della limitatezza dell’uomo e della sua
libertà di compiere il male, ma non accettiamo l’affermazione di
chi dice che l’uomo è “animale” malvagio capace solo di atti meschini
:”L’uomo produce male come le api miele” diceva William Golding.
L’uomo sa fare atti mirabili di bene in ogni suo gesto quotidiano.
Torna alla pagina principale