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lezioni sul vuoto di Vittorio
Baccelli (Montedit)
Il
koan è un indovinello sacro e la letteratura zen ci narra che è
sufficiente meditare anche su un solo koan per raggiungere la
conoscenza. L’autore s’addentra in questo testo della non
razionalità, attualizzando brani di Tran Thai Tong, un monaco poeta
vissuto nel 1200; eppure il risultato è attuale, ci troviamo di
fronte a pagine assimilabili alle avanguardie ed allo sperimentalismo
letterario contemporaneo. Pagine gustose e irriverenti, surreali e
comiche: ma quale realtà s’intravede dietro le frasi sibilline ed i
versi liberi? Un misticismo ateo, una realtà antica e contemporanea,
una concretezza che tiene radici nel passato, ma si rivolge al futuro,
una frattura temporale, uno shock culturale che potrà anche essere il
veicolo per aprire una porta: la porta senza porta. Vittorio Baccelli,
poeta, scrittore, collagista di fama, da anni indica al suo pubblico
realtà diverse, universi che s’espandono o collassano, leggi
fisiche randomizzate in improbabilità. Gioca l’illuminazione,
viaggia negli insiemi, azzarda nuove teorie quantiche: randomizzazione
miracolistica, teorema di Aldrin. Il più grande coincide sempre con
il più piccolo, le realtà parallele s’accartocciano l’una
sull’altra, il tempo s’incasina ed anche gli dei muoiono uno ad
uno. Risoluzioni ed entità sempre più dense sfuggono al virtuale
mentre pixel e frattali s’assemblano in forme sempre più complesse,
e lui, il Tessitore, registra e trasmette…