Acutezza introspettiva e senso della misura in Ritorno al sapere di Luigi Tribaudino 

“Ritorno al sapere” di Luigi Tribaudino è un caleidoscopio di “versi e racconti tra mito e realtà”. Lui stesso precisa la scelta di argomenti che spaziano dalla  mitologia greca, di omerica memoria, ad eventi recenti mai disgiunti da un filo conduttore che è quello degli affetti esplodenti, delle passioni occasionali, ma pur sempre gratificanti, della evocazione di momenti difficili che sfociano nell’appagamento dei sensi. Quello che risalta è la facilità espressiva, la immediatezza e rispondenza ad una realtà molto vicina, la acutezza introspettiva ed il senso della misura. Occorre dire anche che in questo cocktail di versi e racconti, si delinea la figura culturale dell’autore, che sciorina l’abbondante repertorio cognitivo, sfoggiando conoscenze e dettagli che gli sono serviti ad umanizzare anche quello che c’è di mitologico nei suoi racconti. Non mancano momenti di drammaticità che è contenuta nei limiti di una cronaca vera, mai artificiosa, sempre umanizzata. I suoi racconti, anche se ambientati in luoghi ed epoche lontane, conservano una sconcertante attualità; prevale su tutto e su tutti il senso della misura e della logica. Tribaudino elude ogni forma enfatica e cerebraloide, attingendo ai valori reali dell’esistenza ed esternandoli con scioltezza; i suoi dialoghi concreti, efficaci, di facile intuizione, conquidono il lettore, facendogli riscoprire una realtà che è quella comune. I versi che intercalano le prose hanno il sapore di concedere relax e respiro a chi legge, evidenziando anche il valore poetico di questo personaggio che ha già una sua connotazione nelle sfere culturali per quella versatilità che vanta come paroliere di canzoni. Tribaudino si fa apprezzare oltre tutto per la stringatezza, pregio questo che lo fa previlegiare di fronte alla ampollosità oggi di gran moda!

Pacifico Topa