Autobiografia poetica in Vita in poesia di Adua Casotti (Alkaest, Marzo 2001)

 

“Vita in poesia” è il titolo dell’autobiografia poetica di Adua Casotti. L’autrice utilizza un linguaggio semplice e ben cadenzato, ricco di assonanze e consonanze, e fa un uso, non ossessivo, della rima. L’obiettivo della silloge non è altro che andare alla ricerca dei valori universali dell’uomo, che aspirano all’amore e trovano la loro completa pienezza nelle esperienze personali. L’emergere dei ricordi eleva la mente ad uno stato semi-confusionale, nel quale si menzionano più i dolori che le gioie, ma «non si può dimenticare il passato, / parrebbe d’annullare che siamo nati; / è ciò che migliora il presente» perché «il presente lo vediamo di profilo, / il passato in pieno viso».  Con uno spirito romantico Adua Casotti dipinge in versi quadri della natura, dell’uomo e della società, vedendo la natura come ispiratrice, l’uomo come frutto dell’amore divino, l’impegno sociale come sublimità dell’amore umano. Scriveva Flaubert che «l’amore è una pianta di primavera che profuma ogni cosa con la speranza, persino le rovine dove s’aggrappa». Questa pianta primaverile diventa per la Casotti «un fiore delicato, / dall’esile stelo», che «non sentirà più intemperie, / non si piegherà al vento». L’autrice allora vede «il viale del tramonto / …con alberi un po’ spogli, / con marroni foglie: / un viale d’autunno. / L’autunno della vita». L’aspirazione lirica e la profonda sensibilità elevano la poesia della poetessa. «Non insegnano, i poeti, che a vivere: la materia è assai difficile da costringere in nuove forme. Spezzare e ricostruire la misura dell’endecasillabo è stato un impulso meditato e svolto durante una generazione”. Così scriveva Salvatore Quasimodo nel 1956. La poesia post-pascoliana e le Avanguardie hanno cercato di svellere e modificare completamente i contenuti e le forme della tradizione italiana. L’ermetismo ha avuto certo più successo delle altre correnti letterarie, tanto da condizionare buona parte della poesia del ’900. Solo ora a fatica si cerca di ‘liberarsene’. E la poesia di Adua Casotti ne è completamente fuori.

                             Giuseppe Manitta