Genetliaco
di Francesco Maria Ottomano
 

Paolo era dinanzi allo specchio pronto a sbarbarsi, intanto pensava:

- La maturità è conseguita, oggi… duodeviginta, sono maggiorenne, che vuol dire? Soprattutto che i miei sentimenti di moroso sono ormai a rischio. Di certo prima o poi dovrò investirli e se mi va male?…

Tratto un sospiro, prorruppe:

- Oh, quanto vorrei incontrare una pinguina!

Avea intanto finito di insaponarsi, disse:

- Parlando di rischio ecco che ricorre, devo stare attento a non tagliarmi. – Poi continuando: - In altre parole devo essere pronto a reagire ma… nella maniera giusta, in caso di cattiva sorte, già… ma qual è la maniera giusta?

Procedea intanto nella mansione con estrema accortezza. Appena poté, disse ancora:

- D’altra parte è diffusa convinzione che allora il flirt mette radici quando scatta un certo click, sarà vero?

Ma ecco squillare il telefono:

- Pronto, chi è?…

Era un amico di scuola che dopo avergli anticipato gli auguri, chiedeva:

- Che si fa stasera? Festeggiamo da te o andiamo tutti fuori?

Rispose, ma con tono di burlone:

- Sono… in attesa.

- Allora ci ricevi a casa…

- No… Sono in attesa…

- Di una donna?

- No… di un click.

- Spiegati, non capisco…

- Non puoi… cioè… - E stava per chiarire, invece cadde improvvisamente la linea.

Paolo commentò: - Speriamo… non si sia fatta male – sorrise.

Quando poco dopo sorrise di nuovo, perché avea frattanto capito, riepilogò:

- Posto che gli fosse andata male, v’era una sola maniera di provvedere in anticipo affinché non ne risentisse e consisteva nell’avere subito un figlio. Difatti suprema finalità non solo del matrimonio, ma della vista stessa, rimanea la prole.

E l’amore?

Ancorché fine a se stesso, pur sempre un mezzo.