Idealità e concretezza esistenziale nella poesia di Anna Lena Foracchia (Luna introversa, Blu di Prussia, 1999) 

La poesia di Anna Lena Foracchia ha il sapore di una velata atmosfera avveniristica. “Luna introversa” è una silloge pregna di realismo e di concettuazioni attinenti alla nostra realtà. L’autrice è un’attenta osservatrice di quanto le accade attorno, ne fa spunto per considerazioni, elucubrazioni, sensazioni che le sorgono a contatto con ambienti e stati d’animo diversi. Ricca è la simbologia usata per impreziosire il pensiero e renderlo più accattivante. Gli spunti ispirativi sono svariati, ma quasi sempre intrisi di nostalgici desideri, pie aspirazioni, realismo concreto. Anna Lena Foracchia espone, con forma assai scorrevole, una poetica delicatamente accettabile, che non disdegna attingere dal presente materia futuribile di mondi ignorati, ammirazione per l’omeopatia e, nel contempo, la spiritualità di certi luoghi o personaggi. La facilità con cui accomuna sentimenti e realtà rende questa poesia molto gradevole, senza esigere elaborazioni cerebrali. Mai disposta a calcare la mano sulle negatività, che in lei suscitano sempre comprensione o misurata criticità, mai oltrepassando i limiti di un costante scambio di proponimenti e di raffigurazioni. “Luna introversa” dice chiaramente fin dal titolo quello che l’astro selenico può dimostrare a chi lo guarda con occhi disincantati, con la speranza di avere da esso una risposta ai tanti quesiti che la vita ci propina. La raccolta può rassembrarsi ad una sequenza filmica della realtà di oggi, guardata da angolature comuni, ma pur sempre consona al modo di concepire ed operare di chi legge. Poesia ispirata da idealità e da concretezza esistenziale, sfogo di un animo sempre attento a cogliere le sfumature meno percettibili per evidenziarle con parsimonia. Poesia snella, brillante, scorrevole, poesia essenziale che non si abbandona ad argomentazioni filosofiche, ma che vuol giungere direttamente al cuore di chi legge. Per dare maggiore scorrevolezza l’autrice ha anche fatto uso parsimonioso di punteggiatura. È tutto dire!

                              Pacifico Topa