Il Cristo che è in me (ed. Ora et labora, Aprile 2001) e Con gli occhi sgranati (Rosso e Nero edizioni, Novembre 1999), sillogi di poesie di Domenico Pepice 

               “Il Cristo che è in me” e “Con gli occhi sgranati” sono due volumi di poesie di Domenico Pepice, autore dalla profonda ricchezza d’animo, che infondono serenità e spingono alla meditazione, quasi in una ricerca costante di infinito e di sublimazione. Il tema predominante del primo volume è quello religioso. Infatti il lettore nelle 91 pagine trova un alternarsi di versi dell’autore e di brani biblici che, assieme alla vita esemplare di alcuni Santi, fanno da filo conduttore al lungo percorso interiore e meditativo verso cui ogni poesia coduce. Questo avviene anche attraverso l’espressione di sentimenti e situazioni umane negative, come sofferenza e dolore, che affliggono un Io già travagliato. Ma in fondo non è difficile trovare conforto: «Non temere, / non disperarti, non sei poi tanto solo. / Di tanto in tanto / tendi uno sguardo al cielo / e conforto troverai». Al “conforto” si aggiunge la “speranza”: due messaggi lanciati all’umanità, quell’umanità spesso frustata dalle vicissitudini della vita. Se pur con tema diverso, ma certo non meno interessante è il volume “Con gli occhi sgranati”. Si tratta di una raccolta di poesie alla cui sequenza di brani si alternano dei lavori artistico-pittorici, che sicuramente aggiungono alla lettura un importante optional, dove la mente trova l’input per volare in mondi liberi: «Avrei voluto / il mio sogno fosse / per non svegliarmi / ogni dì / nella gabbia / degli orrori». Ovviamente non bastano queste poche righe per poter mettere in evidenza la ricchezza dei versi di Domenico Pepice, ma sicuramente potranno essere un mezzo per spingere il lettore ad una riflessiva lettura dei due volumi che si aprono con una meticolosa prefazione di Teresio Zaninetti.

                              Enza Conti