Memorie da giovane
di Maria Cristina Latorre
 

Sono ancora giovane, nel pieno della giovinezza, e vedo, sento le mie memorie passate come vissute in secoli passati, da ricordi lontanissimi, che quasi bisogna trovare le loro sfumature sparse nel tempo. Memorie del pensiero, del cuore, dell’anima, di queste ne potrei parlare, nella mente sono solo fugaci pensieri, ma poi chissà perché, fan vivere il mio essere in una profonda armonia, con il corpo, con il mondo, come se accarezzassi con le ali della mia anima la felicità di questo tempo, di questo mondo creato e creatore di se stesso, o di vissuti del passato, di arie e percorsi di vita del passato lontano. In certi momenti sento già la primavera dentro di me, prima che arrivi sul serio. Ma non so perché quando guardo con gli occhi quello che mi circonda, di quello che è la mia vita, vedo solo astrattezze, disarmonie, giorni opachi, atmosfere evanescenti, per l’uomo sembra più importante l’avere, l’avere per vivere, ma l’uomo deve vivere di quello che gli viene donato, quello che dà la natura, Dio, la vita, l’armonia e i piaceri, la felicità. Certe volte come se affogassi nel materialismo, come una voragine senza uscita, e alla fine sono più triste di prima, ma il più delle volte si crea intorno a me un’irritante allergia alle cose materiali e tutto ciò che ne comporta e chi ci sta in mezzo. Da quando venni al mondo mi fu privato del tutto, del poco che mi spettasse, e già da un pezzo capii che la mia vita era vissuta con valori, pensieri, spiritualità, immaginazione, sogni che si perdono nel tempo, vissuti con il cuore, con l’anima e la mente. Ogni uomo è padrone del suo destino, nel bene e nel male, nella felicità e nella sofferenza… Per me, da tanto tempo ho creduto che la mia vita fosse fatta di sofferenze morali e spirituali. Ciò che mi mancherebbe nella vita è il vivere i valori umani, la vita con gli altri, se no per chi si vivrebbero le sofferenze, nel soffrire nel bene e nel male per gli altri e con gli altri?