Gennaio
di Mario Cambi
 
Il cielo sereno è ben teso,
ma gelido soffia il grecale:
il lago, deserto, di creste
lontane biancheggia, ma brividi
opachi trascorron più a riva;
s’accende di luci d’argento
l’olivo, squassato dal vento.
               Si spoglian le querce di rami
già secchi e di foglie, coprendo
il verde dei prati di bruno;
rumori sinistri sprigionano
i rami spezzati; virgulti
e canne, del vento al passaggio,
s’inchinano, in atto d’omaggio.
               Oscillano il pino e l’alloro
ad ogni folata più forte;
pel freddo hanno chiuso le foglie
gli agrumi, cui il sole splendente
calor sufficiente non dona.
E il gelo pervade le membra,
il sangue, la linfa, ogni cosa:
ma intanto, pudico, in un vaso
già spunta un bocciolo di rosa.