Realisticità, concretezza, naturalità e spontaneità in Concerto a Parigi di Cosetta Simonetti (Greco e Greco, Gennaio 1999) 

“Concerto a Parigi” di Cosetta Simonetti è un delicato acquerello di vita moderna, un caleidoscopio sentimentale che ha, come protagonisti, personaggi pregni di umanità. La stessa trama, condotta con schematica briosità, si fa apprezzare per la scorrevolezza stilistica, la conseguenzialità degli eventi, per le caratterizzazioni psicologiche dei protagonisti che la animano. Chi legge vi riscontra: realisticità, concretezza, naturalità, spontaneità, il tutto trattato con parsimoniosa delicatezza, senza forzature. Il sentimento che vi aleggia è l’amore, visto da diverse angolazioni, vissuto con differenti stati d’animo, assaporato con schiettezza. Marta è una ragazza come tante, oserei dire come tutte, consapevole della propria avvenenza, aspirante ad una promettente carriera, assecondata da una famiglia compiacente che sogna per lei un avvenire; ma un evento fortuito, l’invito a recarsi a Parigi per partecipare ad un concerto nelle festività natalizie, sconvolge i piani, modifica i programmi. Il breve soggiorno parigino, fra coetanei musicisti anch’essi aspiranti a future corriere, emancipa Marta, lei si trova invischiata in un groviglio affettivo, inizialmente difficile, ma che col tempo si precisa, si perfeziona, s’ingigantisce ed esplode, travolgendola passionalmente. È il suo maestro Morowitz il fulcro di questa evoluzione, ed Ileana, la superba ‘perfezionista’ suonatrice di violino, risveglia in Marta bagliori di gelosia, ma anche di malcelata invidia per la sua avvenenza e bravura. La coppia Claudia-Daniela, smussa le angolosità reattive di Marta, agevolando l’incontro col maestro. Dal canto suo Bruno, pur restando nella penombra, soffre per la indifferenza di Marta, reprime i suoi istinti, sopporta, ma anche per lui c’è un premio finale: Michelle. Un racconto che, di per sé non esula dalla medianità, che amalgama la passione per la musica con l’amore vissuto, ricco di sfumature e di scorci turistici di una Parigi romantica, ma anche artistica. Cosetta Simonetti, in questo romanzo, ha codificato un momento di vita giovanile con ricchezza di constatazioni, di assennate osservazioni psicologiche, ma anche di tanta, tanta naturalità. Un romanzo, questo, che ha tutti i crismi della attuale letteratura che si fa leggere con piacere, appaga, gratifica, ammaestra, assolve anche ad un ruolo etico per la logicità nella sua conclusione.

                              Pacifico Topa