Travesía (poemas de la sinrazón) silloge, quasi percorso interiore, della poetessa spagnola Encarna Leal (Torremozas 1993)

La silloge di Encarna Leal è un percorso interiore attraverso l’esteriorità delle azioni. Significativa in questo senso è la prima lirica, in cui evidenzia: «Yo soy una víctima más que sale a la calle» (io sono una vittima che va per strada). Quest’espressione potrebbe dare l’impressione che la poetessa compianga se stessa e cada nel vittimismo. Al contrario invece, il suo viaggio è quasi un accesso al tempo puro, come viene evidenziato dall’epigrafe iniziale tratta da Ottavio Paz: «El poema es via de acceso al tiempo puro, inmersión en las aguas originales de la existencia. La poesía non es nada sino tiempo, ritmo perpetuamente creador». La poesia è espressione del tempo, la poesia è immergersi nell’esistenza, è «un ordine immaginario che porta alla conoscenza di se stessi». La conoscenza la si ottiene però attraverso la scoperta del passato. Il ricordo assume una funzione determinante e rasserenante. «Tiemblo (vibro) la sonrisa el los instantes antiguos» conclude Encarna Leal.

                              Angelo Manitta