8
Mile - id. a cura di Corrado Pirovine
Regia di Curtis Hanson. Con Eminem, Kim Basinger, Brittany
Murphy, Mekhi Phifer.
Arriva finalmente anche in Italia il debutto di Eminem sul grande schermo; ed è
un debutto fortunato, anche in virtù del fatto che le sue spalle sono coperte
da uno dei migliori registi attualmente sulla piazza, quel Curtis Hanson già
regista di L.A.Confidential. Grande successo al botteghino statunitense, 8 Mile
si sta confermando anche nei suoi primi giorni sulle piazze italiane.
Sorretto da un ottimo cast che può contare su una ritrovata Kim Basinger,
Eminem esordisce con un personaggio a lui davvero consono; un emarginato di
Detroit che sfoga la sua rabbia verso la società nel rap, genere musicale di
assoulta predominanza nera. B.Rabbit è infatti un ragazzo che vice in una
roulotte con la madre (Kim Basinger) alcolizzata e perdigiorno e con la piccola
sorellina, si circonda di amici di colore e si innamora di una splendida ragazza
bianca (Brittany Murphy). Tutto scorre come al solito fino a quando non riesce a
dare sfogo alla sua passione principale: il rap e le composizioni improvvisate.
Un contratto ipotizzato con un'importante radio cittadina, il locale dove si
esibisce con gli amici, i problemi della madre, il lavoro e la comparsa della
bionda fanciulla lo attirano in una spirale dalla quale solo la musica potrà
salvarlo.
Girato in una Detroit spettrale e mostrata allo stato brado, 8 Mile è un film
che si fa rispettare. La sigla del titolo è proprio la strada (visibile spesso
durante il film) che separa la Detroit vivibile da quella dove il caos delle
gangs regna sovrano. In questo scenario altamente degradato e purtroppo
socialmente vero, si intrecciano i destini dei protagonisti, diretti con ottimo
piglio da Hanson che si conferma regista d'eccezione. Curtis illustra con
riprese perfette, colori freddi e reali ed un montaggio sia sonoro che video le
vicende in maniera cruda per colpire lo spettatore e portarlo direttamente nella
grande città delle auto; il tutto grazie al direttore della fotografia e ai
montatori il cui contributo appare essenziale. Per quanto riguarda il cast
Eminem è un esordiente ma se la cava piuttosto bene in un ruolo dove non si
rendono necessarie molte espressioni facciali ma che comunque è delicato e non
certo da commedia; una bellissima e bravissima Basinger lo spalleggia nelle
scene di vita quotidiana mentre una conturbante Brittany Murphy contribuisce non
poco a fissare gli occhi dello spettatore sullo schermo della sala. La colonna
sonora, interamente rap e scritta da Eminem stesso permea poi le due ore di
girato in maniera non fastidiosa per chi non ama il genere e infonde quel tocco
in più di puro american style.
Insomma, un film maturo, un Eminem maturo, una pellicola quadrata con contenuti
importanti che non si limita a mostrare ma che porta a riflettere sulla
condizione di relatà U.S.A. che solitamente siamo portati ad associare a
benessere ma che il benessere possono soltanto sognarlo.