AMERICAN PSYCHO - a cura di Corrado Pirovine

Regia di Mary Harron. Con Christian Bale, Reese Witherspoon, Guinevere Turner, Willem Dafoe, Jared Leto, Chloe Sevigny.

Dopo esattamente nove anni il libro cult di Bret Easton Ellis torna sulla breccia, questa volta trasformato in immagini cinematografiche. Le sanguinarie gesta di Patrick Bateman sono portate sul grande schermo dalla regista Mary Harron ("Ho sparato ad Andy Warhol"). La sensazione è che soltanto una regista di sesso femminile avrebbe potuto realizzare un film da uno dei libri più violenti e duri che siano mai stati scritti: la moderazione che infatti caratterizza la pellicola e che potrebbe stupire coloro che non hanno letto il bestseller è infatti davvero sensibile e forse è stato meglio così. Il film narra l'escalation di violenze commesse, nel pieno degli anni '80, da Pat Bateman, giovane yuppie rampante di successo, fanatico della musica, del corpo, dell' abbigliamento e di tante altre cose, tra le quali, le giovani donne: è con esse che egli sfoga la sua rabbia cieca ed immotivata, frutto di una mente deviata per chissà quali motivi. Il ruolo centrale di Bateman è interpretato con estrema precisione e meticolosità dal giovane Christian Bale (adolescente ne "L' impero del sole", di Steven Spielberg) che in pratica regge da solo tutto il film; le figure secondarie infatti, sono di spessore volutamente molto sottile compreso il detective Kimball (Defoe) e la svampita segretaria Jean (la Sevigny); del resto, anche nel libro, queste sono le due uniche figure umane che vengono considerate tali. L'aspetto umano infatti, nello stesso protagonista (come anche negli altri suoi colleghi di lavoro) è messo in secondo piano a vantaggio dello stereotipo folle e sanguinario che pervade l'intera narrazione, accompagnato da trovate grottesche ed ironiche che rappresentano forse l'idea più innovativa introdotta dal libro: Bateman è un serial killer ma nessuno ne è a conoscenza, egli non si dimostra molto normale, ma non è preso sul serio...
Nel complesso la pellicola appare interessante, forte di una regia semplice ed efficace e di fotografia e scenografia molto azzeccate se non perfette per lo stile del libro. Non si può poi non citare uno dei veri punti di forza del film, ovvero la colonna sonora, farcita di numerosi pezzi della metà anni '80 che non mancheranno di soddisfare parecchi palati fini: si va infatti dai Genesis a Huey Lewis, da "If you don't know me by now" a "Pump up the volume"...
Dunque, in ogni caso, come al solito meglio il libro, anche se come trasposizione da carta a pellicola, "American Psycho" è una delle più riuscite degli ultimi anni. Merito come detto della semplicità di Mary Harron e Guinevere Turner (Elizabeth nel film e co-autrice del soggetto insieme alla regista) ma anche di Christian Bale che sarebbe interessante rivedere in un ruolo più comune ed impegnato.