ANALYZE
THAT - UN BOSS SOTTO STRESS
a cura di Corrado Pirovine
Regia di Harold Ramis. Con Robert De Niro, Billy Crystal,
Lisa Kudrow, Joe Viterelli.
Seguito di Analyze This, Analyze That non mantiene i livelli del
suo predecessore eccedendo in aneddoti spesso volgari e sconfinanti addirittura
nel ridicolo. Non si capisce se l'intento del regista fosse proprio quello; se
così fosse, ci sarebbe da mettersi le mani nei capelli per il fatto che due
mostri sacri come De Niro e Crystal abbiano accettato di girare questa
pellicola.
La sceneggiatura non è particolarmente elaborata e narra del consueto rapporto
tra il boss Vitti (De Niro) e il suo analista interpretato da Crystal. Rinchiuso
in galera, Vitti circuisce il povero strizzacervelli per uscire dal carcere ed
imbattersi in un nuovo colpo. Tra boss senza scrupoli, donne fatali, mogli
ansiose e figure macchiettistiche si sviluppa una storia fragile quanto un
castello di carte che vedrà il nostro eroe psicologo ancora una volta alle
prese con la mafia.
La sensazione che si avverte quando si esce dalla sala è quella di aver visto
un discreto episodio di un telefilm con qualche guest star. Questo è
sorprendente se, a parte il cast si pensa alla caratura del regista, noto per
moltissime celebri commedie; Harold Ramis, tra le altre cose, era l'occhialuto
Egon Spengler del film Ghostbusters. L'inconcludente trama va a braccetto
con la volgarità espressa soprattutto dal personaggio di Robert De Niro, troppo
caricato e portato all'estremo, accompagnato da un doppiaggio che vuole
ricalcare quello dal sapore antico di Amendola ma che disturba notevolmente.
Billy Crystal è bravo, simpatico e contribuisce ad infondere alla pellicola
quella ventata di comicità giusta che avrebbe dovuto essere portante nel film
ma che viene schiacciata da altri fattori ingombranti quali le già citate
volgarità e la pochezza della sceneggiatura. Lisa Kudrow e gli altri
caratteristi come Viterelli non danno nulla in più e si limitano a confondersi
con gli arredi di scena. Regia, fotografia e scenografia sono, come detto, da
modesto telefilm americano così come la colonna sonora che annovera un
terrificante pezzo di Jovanotti di qualche anno fa. Pessimamente girate le
sequenze d'azione durante la rapina di fine film, prive di mordente e di
chiarezza mentre sono da definire orribili anche i tagli dei ciak sbagliati
mostrati come sigla finale, non tanto per le sequenze in sè quanto per il
doppiaggio che non c'entra assolutamente nulla. E viene da pensare che in lingua
originale questo film avrebbe reso senza dubbio di più.
Insomma, considerato il successo del primo film e i nomi dei due protagonisti,
una delle più grandi delusioni dell'anno. Da evitare.