Arac Attak - Mostri a otto zampe a cura di Corrado Pirovine

Regia di Ellory Elkayem. Con David Arquette, Scarlett Johansson.

Questo è decisamente il momento dei ragni. Infatti dopo il seguitissimo Spiderman e in attesa dello Spider di Cronenberg approdano nelle sale cinematografiche le schiere numerosissime di ragni giganti mutati dagli errori dell'uomo. Arac Attak, pellicola di esordio dell'ennesimo regista neozelandese appassionato di fantastico (ricordate prima di lui un certo Peter Jackson?), è considerabile come un omaggio ai B-movie degli anni 50 con l'autoironia dei film anni '80. E sta proprio nell'autoironia la salvezza di un film che altrimenti sarebbe stato da cestinare senza pensarci un istante.

La trama è classica: siamo nel solito paese sperduto dell'Arizona che dei ragni mutati prendono violentemente d'assalto dopo aver subito mutazioni genetiche. Il manipolo di eroi questa volta è composto dalla splendida sceriffa, dal giovane proprietario terriero (Arquette), dal ragazzino saputello e da tanti altri stereotipi volutamente inseriti. La lotta sarà serrata, i morti si conteranno a decine ma senza alcuna goccia di sangue per evitare il divieto ai minori, segno che la produzione punta molto sugli eserciti di teen ager che potrebbero vedere il film. Con l'accompagnamento pressoché continuo di una colonna sonora che ricorda quelle di Williams nei successi di Spielberg, ragni saltatori, tessitori, tarantole e tanti altri (5 specie in totale) danno il meglio di sé, grazie all'animazione digitale che ormai imperversa in quasi tutte le pellicole, strillando come babbuini, squittendo come ratti, ruggendo come leoni, senza pensare al fatto che i ragni naturalmente non emettono suono... Ma fa tutto parte di un contesto che vede gli sgradevoli insetti dirigere gli attacchi ad un centro commerciale indicando con le zampette le direzioni da seguire, un contesto in cui con il sottofondo di "Stangers in the night" un anziano barbiere viene seguito da un ragno nascosto in una tenda da campeggio (scena che ricorda molto quella di un cartone animato tipo Will il Coyote) e nella confusione di un assalto alla cittadina si intravede un personaggio vestito come Jason di venerdì 13 con tanto di sega elettrica combattere contro i nemici ad otto zampe. Insomma gli ingredienti per farsi quattro risate condite con molti brividi improvvisi, che grazie al potente sonoro non mancano affatto, ci sono tutti ma l'importante è non andare nelle sale convinti di trovarsi di fronte ad un film serio ma consapevoli di guardare una pellicola demenziale che prende volentieri in giro i clichet del genere.