BRINGING OUT THE DEAD-Al di là della vita.           a cura di Corrado Pirovine

Regia di Martin Scorsese. Con Nicholas Cage, Patricia Arquette, Ving Rhames, John Goodman, Tom Sizemore.

Finalmente New York!!! Martin Scorsese ritorna nella sua città che lo rese celebre con capolavori come "Taxi Driver" e "New York, New York" vere icone della storia del cinema.E lo fa con un film assolutamente di tutto rispetto. Il tema dominante è la allucinata esistenza di un paramedico (Cage) frustrato perchè incapace di salvare le vite umane che il suo lavoro richiede. Nelle due notti in cui si svolge il film il disperato protagonista si ritrova accanto una figlia in ansia per il padre moribondo (la Arquette) e tre colleghi, interpretati forse dai più grandi caratteristi in circolazione: Sizemore (Saving private Ryan, Strange Days), Goodman (The big Lebowsky) e Rhames (Pulp Fiction). Ineccepibile da un punto di vista tecnico questo lungometraggio tanto atteso dagli amanti del grande cinema non solo non tradisce le aspettative ma stupisce anche. Scorsese appare come sempre perfetto nelle precise inquadrature, nelle abili dissolvenze, nella narrazione della storia ma soprattutto nella fondamentale bravura a proposito della caratterizzazione dei personaggi i quali sono delineati e descritti psicologicamente con soltanto un paio di battute: in questo la consueta abilità del regista è stupefacente. Stupisce però nelle sequenze più allucinate del film in cui si concede anche mirabolanti virtuosismi con le camere fisse e primi piani accelerati sui particolari della ambulanza e su coloro che la conducono.Un perfetto montaggio ed una fotografia puramente in stile "notturno newyorkese" contribuiscono a dare risalto ad una pellicola che riesce a riportare ad antichi fasti ( Via da Las Vegas, Oscar come miglior attore) un Cage solitamente un po' troppo monocorde ed inespressivo tanto da renderne positiva la sua recitazione. A causa della contrapposizione tra profondità dei temi trattati (l'infelicità, l'insoddisfazione, la dura realtà della povera gente) e le scene più visionarie, la pellicola può ovviamente non piacere ma riflettendo a mente fredda ci si rende conto di trovarsi comuque di fronte all'opera di un regista che conosce la sua città ed i suoi problemi, perchè New York è Scorsese e questa è la migliore ragione per andare a vedere un film che merita.