CHICAGO
- id.
a cura di Corrado Pirovine
Regia di Rob Marshall. Con Reneè Zellweger, Catherine Zeta Jones,
Richard Gere, John C. Reilly, Queen Latifah, Lucy Liu.
Maggiore indiziato come favorito alla corsa agli oscar, il musical di Marshall
impatta il pubblico con una potenza sonora e visiva simili a quelle del
predecessore Moulin Rouge. Poi, man mano che i minuti passano, l'aria
noir della sceneggiatura nonché l'atmosfera sofisticata della musica
dell'Illinois deviano le attenzioni su qualcosa di diverso. Così simili eppure
così distanti tra loro, Chicago e Moulin Rouge hanno contribuito
a riportare ormai definitivamente in auge un genere caduto da tempo in
disgrazia.
La storia è abbastanza semplice: due ballerine, la debuttante Roxy (Reneè
Zellweger) e l'affermata Velma (Catherine Zeta Jones) incrociano i loro destini
all'interno di un carcere femminile governato dalla rude Mama (Queen Latifah).
Incarcerate entrambe per l'accusa di omicidio, ingaggiano lo stesso avvocato
difensore Billy (Richard Gere) principe del foro senza alcuna causa persa.
Disposte a tutto pur di salvare le loro vite e per comparire addirittura sulle
prime pagine dei giornali le due metteranno da parte ogni scrupolo e tenteranno
una nuova scalata al successo tramite una strada ben diversa.
Efficace dal punto di vista visivo, Chicago si segnala per l'ottima
regia, accompagnata da un montaggio sia video che sonoro praticamente perfetto e
di una difficoltà enorme. Marshall è riuscito, con i suoi collaboratori a
rendere visibili le canzoni mediante una frenesia di suoni, immagini, flash e
quant'altro per centrare l'obiettivo più complesso cui il musical deve tendere:
riuscire a non annoiare mai il pubblico con la staticità del canto.
Emblematiche in proposito le scene di introduzione della carceriera Mama nonché
delle compagne di galera di Roxy e Velma. Plurinominato agli oscar, il film si
avvale di un grande cast, con nomi celebri ed altri in via di affermazione; se
infatti è noto a tutti Richard Gere, bravo e affascinante ma un po' legnoso nel
ballo (e probabilmente per questo motivo unico non candidato all'oscar), presto
impareranno a conoscere tutti gli altri: la Zellweger è deliziosa nelle sue
smorfie capricciose mentre la Zeta Jones, finora nota più che altro come la
moglie di Michael Douglas, riesce a bissare la buona prova di Traffic con
una interpretazione magnifica: la sua classe e la sua bellezza catalizzano lo
spettatore verso lo schermo. Molto bravi anche il grande caratterista John C.
Reilly, tra l'altro sugli schermi anche in Gangs Of New York, e la
prosperosissima Queen Latifah, già apprezzata singer americana. Da segnalare
anche una eccezionale varietà di costumi veramente eccellenti, ma anche una
trascuratezza delle scenografie esterne; della Chicago del titolo manca infatti
una visione d'insieme che non avrebbe fatto per niente male.
Insomma un degno avversario per Scorsese nella corsa di fine Marzo a Los
Angeles, un musical avvincente, conturbante, scintillante che ha tutte le carte
in regola per conquistare una mezza dozzina di premi.