THE CIDER HOUSE RULES - a cura di Corrado Pirovine e Laura Manto  

Di Lasse Hallstrom. Con Tobey Maguire, Charlize Theron, Michael Caine, Delroy Lindo.  

Tratto dal romanzo di John Irving, "Le regole della casa del sidro" si è distinto durante la stagione per ben 7 nominations attribuitegli dall' Academy. Siamo nei pressi Bangor, nel Maine anni '20, dove il dottor Wilbur Larch (Caine) gestisce un orfanotrofio che vuole a tutti i costi lasciare al suo ospite prediletto: il giovane orfano Homer (Maguire) istruito nell' arte del parto dallo stesso dottore. Quando il ragazzo decide di lasciare l' unico luogo da lui conosciuto, per scoprire le novità del mondo esterno, tra i due nasce un complesso rapporto epistolare. L' assenza di Homer si prolunga per l'improvviso colpo di fulmine per la bella Charlize Theron, già da tempo impegnata con un soldato partito per il fronte, e per il lavoro, trovato dal giovane nella "casa del sidro". Ne nascono eventi che toccano complesse tematiche, quali l'aborto, la violenza sessuale, i rapporti padre figlio, tutti affrontati però con una piacevole leggerezza. La regia del giovane Hallstrom, già distintosi con "Buon compleanno Mr.Grape"  e  "Qualcosa di cui sparlare" risulta molto efficace senza presentare alcuna sbavatura, pur essendo senza pretese: si avvale però dei meravigliosi paesaggi ritratti dall' abile direttore della fotografia Oliver Stapleton il quale avrebbe certamente meritato una candidatura all' oscar. A parte un simpatico ma monoespressivo Tobey Maguire si distingue il cast, costituito da volti non troppo noti e da uno straordinario Michael Caine che offre una complicata interpretazione necessaria per proporre le sensazioni e gli stati d' animo di un convinto medico abortista nostalgico del proprio figlioccio. Ad elaborare inoltre l' intricata sceneggiatura candidata al premio oscar è stato lo stesso John Irving il quale è riuscito nell' impresa di comprimere le oltre 600 pagine del libro mescolando commedia e melodramma, sessualità e provocazione, sperimentalismo e classicità dickensiana. In definitiva un film dai buoni sentimenti come nella più classica tradizione americana che però dovrà lottare molto nella notte del 26 Marzo per conquistare le tanto ambite statuette.