CROUCHING TIGER, HIDDEN DRAGON - LA TIGRE E IL DRAGONE
a cura di Corrado Pirovine

Regia di Ang Lee. Con Chow Yun-Fat, Michelle Yeoh, Zhang Ziyi.

Quando l'antica fiaba popolare cinese si fonde con il puro romanticismo, con la tragedia esasperata, con una buona dose d'ironia e con la spettacolarità, allora nasce "Crouching tiger, hidden dragon"....e non è un caso che il film sia uno dei pluricandidati nella notte degli Oscar (10 nominations). Tratto da un vastissimo racconto cinese di cinque volumi, "La tigre e il dragone" riesce nell' impresa veramente ardua di fondere i molteplici aspetti sopra citati in due ore di grande cinema. La storia nasce da un contesto piuttosto semplice: una spada, di proprietà del guerriero Li Mu Bai (Fat) viene rubata da una sconosciuta ed abilissima ladra (Ziyi) che risulta essere l'allieva prediletta della crudele Volpe di Giada, antica nemica di Li Mu Bai. Quest'ultimo, aiutato dalla sua amica Shu Lien (Yeoh), si mette sulle sue tracce. Un contesto semplice dunque, dal quale le situazioni si moltiplicano a vista d'occhio coinvolgendo lo spettatore in un turbinio di immagini e sequenze spettacolari abilmente, anzi, genialmente condite dall' abilità del regista Ang Lee (Ragione e Sentimento), giustamente considerato il più autorevole candidato per il premio Oscar alla regia. Le visioni che ci mostra risplendono del fascino della terre lontane, lucidate da inquadrature morbide e coinvolgenti, che rendono partecipe lo spettatore di tutti gli eventi narrati nella pellicola con grande aiuto da parte di fotografia e scenografia assolutamente su livelli altissimi.

Un ruolo fondamentale nel film è svolto dal coreografo delle arti marziali, Yuen Wo-Ping, già collaboratore nel film Matrix. I suoi duelli risultano essere uno dei punti di forza della pellicola che presenta situazioni combattive come se fossero balletti e danze perdute nella notte dei tempi. In proposito sono da considerare magici gli effetti speciali usati in tali duelli: per i voli acrobatici infatti, gli attori sono stati imbragati in cavi di ferro e sollevati con argani e carrucole: i cavi sono stati poi cancellati al computer: tecnologie in parte spartane ma che rendono notevole l'effetto creato.

Notevolmente scolpiti i personaggi, anche per merito dell'enorme materiale a disposizione degli sceneggiatori; personaggi che esprimono le idee che sono alla base di tutte le culture: il Bene e il Male, yin e yang, tragedia e romanticismo. Nel suo perfetto equlibrio di culture, questa colossale e metafisica favola conduce lo spettatore in una Cina fantastica, che rappresenta il sogno del regista Lee, il quale ha pensato bene di focalizzare l'attenzione sui personaggi femminili, che risultano essere, nonstante la presenza di Chow Yun-Fat, le anime portanti della vicenda. La Ziyi e la Yeoh soprattutto ed il personaggio di Volpe di Giada in maniera minore, sintetizzano perfettamente tutti i sentimenti di cui il film è espressione: libertà, repressione, amore, odio, amicizia.

La colonna sonora, anch'essa candidata al premio Oscar, accompagna infine tutto e tutti con suoni tenui e allo stesso tempo decisi, morbidi e allo stesso tempo forti e penetranti, fino alla stupenda musica che conclude il viaggio nella magia: quella della sigla conclusiva del film che è già entrato nell'olimpo delle grandi pellicole, la sigla conclusiva di un film che è già leggenda e che in vista della notte fatidica di metà Marzo ha già sfoderato la spada...