DAWN
OF THE DEAD - L'ALBA DEI MORTI VIVENTI
a cura di Corrado Pirovine
Regia di Zack Snyder. Con Sarah Polley, Ving Rhames, Jake
Weber.
Ennesimo remake della pellicola di Romero, questo film si inserisce in un
periodo piuttosto ambiguo della stagione, dominato esclusivamente dal caso
The Passion. Sorprende tutti però perché si assesta in testa alle
classifiche USA scavalcando proprio il film culto di Mel Gibson e trovando sulla
sua strada soltanto l'altro grande evento di questa parte di stagione, ovvero Kill
Bill Vol. 2.
Anna (Sarah Polley) smonta dall'ospedale nel quale lavora come infermiera in
preda ad un'ansia particolare, in quanto alcuni pazienti si presentano affetti
da una strana infezione. Il giorno dopo, all'alba, lei e suo marito vengono
svegliati da una bambina che non è più tale... Per Anna è l'inizio
dell'inferno: sulla Terra nulla è più come prima; un'infezione dilagante
semina il panico: persone morte tornano in vita assetate di sangue. Lei e i
pochi sopravvissuti di una cittadina si riuniscono in un centro commerciale per
cercare una via di fuga.
Sull'onda del grande successo ottenuto in patria ci si aspettava qualcosa in
più da questo remake di Zack Snyder, invece, nonostante qualche modifica per
rendere il tutto più attuale, il film altro non è che un classico horror senza
particolari sbavature. Il successo ottenuto pertanto si spiega considerando la
nutritissima schiera di teen ager troppo poco avvezzi al cinema di Tarantino e
troppo poco interessati agli ultimi istanti di vita di Nostro Signore; una fetta
di pubblico giovanissima, appena al di sopra della fascia protetta, che
rappresenta un enorme bacino di utenza per il cinema horror. Fatto sta che il
successo c'è stato e il film sicuramente non è da buttar via: la sceneggiatura
non originale dello stesso Romero ha fatto si che le basi su cui nascesse la
pellicola fossero comunque solide ma nonostante tali fondamenta, non convince
fino in fondo, forse perché comunque rappresenta qualcosa di già visto e
rivisto, o forse perché di recente, con 28 Giorni Dopo, si erano
apportate quelle modifiche tecniche e di sceneggiatura che avevano rappresentato
la vera novità per questo genere di pellicola. Come in quell'occasione, i morti
non sono più lenti e impacciati, ma corrono e incalzano i vivi con una
velocità impressionante: in ogni caso, se non mancano da un lato scene
sanguinolente, dall'altro sembrano assenti i famosi "colpi": da questo
punto di vista si sono visti lungometraggi molto ma molto più spaventosi
In definitiva, il successo ottenuto dimostra che un passaparola positivo c'è
stato e dunque per gli appassionati del sangue e del brivido esiste la
possibilità di gustarsi il tutto, fino all'ultima goccia...