KILL BILL VOLUME 2 - id. a cura di Corrado Pirovine

Regia di Quentin Tarantino. Con Uma Thurman, Daryl Hannah, Michael Madsen, Lucy Liu, Vivica A. Fox, David Carradine.

La vendetta. E' questo il terribile sentimento che anima i due volumi di Kill Bill. E se nel primo il sangue aveva la meglio e contribuiva a distogliere l'attenzione del pubblico dalle intenzioni della sposa, qui tutto è più sentito, gli stati d'animo della Black Mamba sono più percepiti.

Dopo aver ucciso i primi due ex compagni di missione, Beatrix (finalmente viene rivelato il nome della Sposa) si mette decisamente sulle tracce di Bill (David Carradine). Viene rivissuto pertanto il loro rapporto antecedente ai fatti narrati nel primo capitolo: dal durissimo addestramento presso l'anziano maestro Pai Mei alla scoperta di essere in attesa di un figlio. Ma Bud (Michael Madsen) e l'altra Vipera rimasta Elle Driver (Daryl Hannah) sono sulla lista nera di Beatrix che si troverà di fronte più ostacoli del previsto.

Il film si apre con l'antefatto della scena del massacro matrimoniale che era stata esaminata nel primo capitolo soltanto a strage compiuta. Appare sin dall'inizio il marchio stilistico della pellicola: puramente tarantiniana dal punto di vista della narrazione, essa si apre con il suddetto antefatto interamente narrato in un bianco e nero lucidissimo e brillante a dimostrazione del fatto che Tarantino è abile anche come "consigliere" della fotografia: è proprio questo uno dei punti di forza del film, una fotografia che si adatta ad ogni tipo di situazione come nel caso della pellicola bluastra patinata delle scene dell'addestramento. Le scene di combattimento, interrotte da lunghi e a volte pesanti dialoghi, esaltano il puro stile di Quentin Tarantino che, come nel primo film, mescola anche in questo tecniche hollywoodiane con metodi di ripresa tipici del più classico cinema giapponese. A tale proposito, le scene cult del film, oltre all'incontro tra Beatrix e Bill sono proprio quelle in cui la protagonista subisce il terribile training presso la casa del maestro Pai Mei anche se assolutamente cruda, forte, impressionante e dunque degna di nota è però la scena in cui la sposa viene sepolta viva dal perfido ubriacone Bud, fratello di Bill.

Il disordine temporale presente nella narrazione del primo prosegue anche in questo come a sottolineare quello che il regista ha sempre detto in ogni sua intervista: il film doveva essere all'origine uno solo; ma poi il produttore (il potentissimo Harvey Weinstein boss della Miramax) visto che il girato era troppo lungo decise di suddividerlo in due parti anche perché così avrebbe potuto furbescamente contare su un doppio incasso...
Decisamente degno di nota il cast: alla bravissima Uma si aggiungono in questa pellicola anche l'affascinante Michael Madsen (un gradito ritorno al cinema di Tarantino, dopo il sanguinario rapinatore delle Iene)  la statuaria Daryl Hannah attrice in via di riscoperta, attualmente ancora nelle sale con il provocatorio Yo Puta e l'algido David Carradine, al suo ritorno sul grande schermo con un ruolo che gli calza a pennello; da segnalare inoltre il cameo di Samuel L. Jackson nel ruolo del pianista della funzione matrimoniale.

Ironia, vendetta, buoni sentimenti, violenza, cattiveria, pena: c'è tutto in questo mix in puro stile Tarantiniano. C'è chi dice che sia in lavorazione un Volume 3 ma quando si esce dal cinema subito ci si chiede: indipendentemente dalla saga della sposa, a quando il prossimo film del "re incontrastato del pulp"?