WHAT LIES BENEATH - Le verità nascoste- a cura di Corrado Pirovine

Regia di Robert Zemeckis. Con Michelle Pfeiffer, Harrison Ford.

Girato durante la pausa delle riprese di Cast Away concessa per consentire a Tom Hanks di perdere i chili che aveva dovuto acquisire, Le verità nascoste, mostra tutte le caratteristiche dei film di Zemeckis, con l' aggiunta di qualche licenza hitchcockiana, peraltro dichiaratamente voluta. Il film racconta la storia di una coppia adulta, turbata dai recenti avvenimenti che accadono nella loro casa sul lago. Michelle Pfeiffer, la moglie, è la principale vittima di strane apparizioni che sembrano scavare negli scomodi abissi della memoria. Harrison Ford è il marito, indaffaratissimo professore universitario che non comprende inizialmente le paure della moglie. La trama si snoda in molteplici piste, alcune false, inserite da Zemeckis per sviare i sospetti dello spettatore, altre incredibilmente vere, aventi il compito esclusivo di sorprendere. Merito anche di Clark Gregg, lo sceneggiatore, che è riuscito a trasformare uno dei plot più lineari in assoluto, in unodei più tortuosi. Zemeckis ci mette poi molta della sua abilità, con superbe inquadrature, sequenze inquietanti che non mancheranno di far sobbalzare la gente sulle poltroncine delle sale, una buona dose di ironia, insomma, tutto ciò che da Robert ci si aspetta in un film che sconfini nel fantastico, senza abuso di effetti speciali, mai superflui.
Il cast annovera due tra i personaggi più blasonati che Hollywood possa presentare oggigiorno. Spicca la Pfeiffer, non solo per la sua sconfinata bellezza, ma proprio perchè si guadagna in pieno il compenso, facilitata forse, anche dalla parte meno rilevante del buon vecchio Harrison.
Dunque la pellicola si presenta dotata di tutti i clichet che servono per fare un film di sicuro successo al botteghino: un grande regista (Forrest Gump), due ottimi attori, influssi hitchcockiani, e naturalmente trama soprannaturale con colpo di scena conclusivo. In sostanza, il prezzo del biglietto è ampiamente ricompensato se si pensa che sono pochi, adesso come adesso, i thriller realizzati usando il cervello, che riescono, come questo, a tenere incollato lo spettatore allo schermo.