SPARTACUS (1960)
Regia: Stanley Kubrick
Sceneggiatura: Dalton Trumbo
Fotografia: Russel Metty
Montaggio: Robert Lawrence, Robert Schultz, Fred Chulack
Scenografia: Russel A.Gausman, Julia Heron
Interpreti: Kirk Douglas (Spartacus), Laurence Olivier (Marco
Crasso), Jean Simmons (Varinia), Charles Laughton (Gracco), Peter
Ustinov (Lentulo Batiato), Tony Curtis (Antonino), John Gavin (Giulio
Cesare), Nina Foch (Elena).
TRAMA
Spartaco, schiavo
tracio, viene reclutato dal nobile Batiato che ne fa un suo
gladiatore. Nella tenuta di quest' ultimo Spartaco si innamora di
Varinia, bellissima schiava. Durante una visita del ricchissimo e
potentissimo Crasso, Spartaco assiste ad una esecuzione, opera
dello stesso Crasso, nei confronti di un gladiatore ribelle che
aveva tentato di uccidere il politico. La morte di Draba, il
gladiatore, appeso a testa in giù nel dormitorio dei combattenti,
sconvolge Spartaco. In più, il repubblicano, si porta via, come
sua schiava la bella Varinia. Dopo un' ennesima provocazione,
Spartaco uccide il suo maestro d'armi, cittadino romano; scoppia
la rivolta. L'esercito dei ribelli si concede una vittoria contro
l' inetto Glabro prima di ritirarsi sulle montagne con l' idea di
lasciare l' Italia. Lì viene raggiunto da Varinia, fuggita dalle
grinfie di Crasso, ora più che mai in difficoltà politiche nei
confronti di Gracco, altro influente senatore. Grazie all' aiuto
di Antonino, schiavo intelettuale, i ribelli stipulano un accordo
con dei pirati che dovranno accompagnarli fuori dall' Italia;
Varinia è incinta e per Spartaco il futuro si annuncia roseo. Ma
il ritorno di Pompeo dalla Spagna complica la vicenda: i pirati
patteggiano con Roma e Spartaco si ritrova isolato. La battaglia
sul campo si rivela una carneficina. Tutti i ribelli tranne
Antonino e Spartaco vengono crocifissi sulla via che porta a Roma
da Crasso. Divenuta madre, Varinia , viene nuovamente rapita da
Crasso ma successivamente liberata da Gracco. Nel frattempo, la
condanna per i due amici sopravvissuti è terribile: dovranno
sfidarsi ad un duello mortale ed il vincitore sarà crocifisso.
Il confronto è cruento perchè ognuno vuole evitare il supplizio
della crocifissione all' altro ma è Spartaco a vincere. Mentre
il capo degli uomini liberi spira sulla croce, Varinia e suo
figlio lasciano Roma accompagnati da Gracco e Batiato, finalmente
liberi.
Non troppo amato da Stanley
Kubrick, "Spartacus" è un film sulla libertà. Il
distacco tra il regista e la sua opera è dato dal fatto che la
pellicola è il risultato di una superproduzione alla quale
Kubrick dovette partecipare senza mettere mano alla sceneggiatura
(di Dalton Trumbo; ciò gli farà rinnegare addirittura il film!):
questo porta alcuni critici, nei loro studi su Kubrick, a non
considerare "Spartacus" parte della filmografia del
regista.
Nucleo centrale del film è la figura di Spartaco, che si erge a
paladino della libertà raggiungendo il mito. E sulla figura del
padrone (Roma) e dello schiavo (i ribelli tutti) si snoda il
percorso della storia narrata con continue alternanze nella
pellicola: una su tutte il finale dove è Spartaco dalla croce
che domina finalmente il tribuno Crasso immerso nei devastanti
problemi della repubblica di quei tempi.
Interessante notare come Kubrick voglia rendere il rapporto
schiavo padrone con le immagini; Roma e i romani filmati dall'
alto come a sottolinearne la grandezza e la inevitabile potenza,
i gladiatori ribelli dal basso, con riprese orizzontali; notevole
inoltre l' uso dei colori, arroganti quelli del potere, il rosso
e il bianco, e più naturali quelli della libertà, il verde e l'azzurro
che predominano nelle riprese con gli schiavi. Infine degni di
nota sono i paesaggi, i quali ricordano quelli che qualche anno
dopo Stanley renderà immortali nelle sequenze preistoriche di
"2001".