THE
HOURS - id. a cura di Corrado Pirovine
Regia di Stephen Daldry. Con Julianne Moore, Nicole Kidman, Meryl Streep, Ed
Harris, Toni Collette, John C. Reilly, Miranda Richrdson, Clare Danes, Jeff
Daniels.
Tre donne. La storia di una loro giornata, apparentemente come tante altre, ma
in realtà cruciale per i loro destini. Questo è The Hours, un film
intenso che riesce a legare tre esistenze grazie ad un unico filo conduttore,
quel romanzo di Virginia Woolf chiamato "Mrs. Dalloway". Candidato a
numerosi premi oscar, il film di Daldry si segnala per la maturità dei
significati che tende ad esprimere, e per la veridicità dei temi trattati.
La pellicola si apre con il suicidio di Virginia Woolf (Nicole Kidman) per poi
passare al risveglio di Laura Brown (Julianne Moore), negli anni '50 e di
Clarissa Vaughn (Meryl Streep) nei giorni nostri. Il film prosegue poi seguendo,
in un intricato sviluppo, la giornata delle tre eroine; non una giornata
qualsiasi, ma La giornata che segnerà in maniera ineluttabile la storia della
loro esistenza. Si segue la folle e precaria creatività di Virginia, la
monotona fragilità di Laura, la tensione nervosa di Clarissa, in una chiave
complessa e delicata, che sfiora il mondo della omosessualità come pretesto di
sentire il bisogno della diversità. Quando però la mente tende al suicidio,
allora, proprio allora, si avverte netta la necessità di una clamorosa svolta.
Questo è quello che viene sottolineato nell'ora e mezza narrata in maniera
sublime dall'abile Stephen Daldry.
E proprio la regia, insieme al frenetico montaggio e alla complicatissima
sceneggiatura, il punto di forza del film; quello che lo spettatore fa è
irrompere nelle vite delle tre protagoniste come un deus ex-machina capace di
scrutare nel loro animo; in questo Daldry è molto abile, sa come mescolare le
carte e sa come proporre i suoi personaggi sottolineando i momenti più
significativi della storia con una musica da camera incessante, sinuosa,
inquieta, solenne.
E' il regista è aiutato da tutto il cast: la Streep (vera), la Moore (eterea) e
la Kidman (superba) si staccano da tutto il resto per la loro classe e per la
loro bravura, similmente a quello che accade per i loro personaggi: Virginia,
Laura e Clarissa sono incomprese, sono donne che guardano oltre, dotate di una
sensibilità fuori dal comune che coloro che le sono accanto non riescono a
comprendere. Ed Harris, candidato come miglior attore non protagonista è
semplicemente sublime mentre bravi sono pure John C. Reilly (visto anche in Chicago
e Gangs Of New York) e Jeff Daniels (una sorpresa, in un ruolo non
comico).
Insomma, la sensazione che si prova quando si esce dalla sala dopo aver visto il
film è particolare perché si riflette, in silenzio; e questo è un aspetto da
non trascurare perché solo i film che volano alto, senza concedersi allo
spettatore distratto forniscono lo spunto per una riflessione intima, profonda e
soprattutto vera.