THE TEXAS CHAINSAW MASSACRE - NON APRITE QUELLA PORTA
a cura di Corrado Pirovine

Regia di Marcus Nispel. Con Jessica Biel, Jonathan Tucker, Erica Leerhsen, Mike Vogel, Eric Balfour, Lee Ermey.

Direttamente dal mondo dei videoclip di Puff Daddy, Spice Girls, Elton John, No Doubt, George Michael e tanti altri, il regista Nispel entra nel mondo del cinema dalla porta "horror". Una porta che, come dice il titolo del suo film, non dovrebbe mai essere aperta...

Il film è il rifacimento del geniale ed omonimo film di Tobe Hooper del 1974 (anch'egli esordiente all'epoca). Entrambi i lavori traggono spunto dagli orrendi delitti seriali commessi dal killer Ed Gein, un personaggio realmente esistito che soleva arredarsi casa con i feticci delle sue vittime.
In questo film, come nel precedente, il male non è però impersonificato da una sola persona bensì da una intera famiglia composta dai più disparati profili criminali esistenti. Si va dal vecchio inacidito alla vecchietta apparentemente innocua, passando per il poliziotto violento ed ottuso e per la figura dominante di tutto il film: il gigantesco ed orrido Leatherface.
La storia è molto semplice: quattro giovani in gita, due ragazze e due ragazzi, accolgono a bordo una autostoppista sanguinante; la ragazza fugge da qualcuno,da qualcosa; qualcosa che, poco più tardi, dovranno affrontare...

Una volta visionato il film viene subito in mente l'originale e viene subito voglia di fare un confronto: questo non è male, per essere un horror brutale è fatto bene, la regia è accattivante e le ambientazioni sono fedeli all'originale. Originale che aveva e che ha, tutt'ora, un grande punto a proprio favore: il fatto che le riprese furono effettuate in steadycam, come se fossero state realizzate da una persona presente lì sul posto e dunque testimone dell'orrore. In ogni caso, se il film di Hooper era più documentaristico, questo di Nispel è più film, più racconto: i personaggi sono praticamente identici, leggermente più caricati quelli del film di Hooper, più vicini alla classicità questi attuali: su tutti, come detto, Faccia Di Cuoio. E' lui l'emblema della pellicola, la vera star, questo enorme ritardato mentale armato di sega elettrica che scuoia, squarta e spella le sue vittime per indossarne poi le facce... è dunque un personaggio del male, l'anima del film, un po' come accade in Nightmare, in Venerdì 13 o in tutte le saghe horror che si rispettino. Se pertanto il personaggio principale è ben delineato, troppo stereotipati sono i giovani campeggiatori protagonisti: due bellocci e due stelline, ideali vittime di una famiglia di carnefici tra i quali spicca il cameo di Lee Ermey, il vigoroso sergente istruttore Hartmann di Full Metal Jacket. Contribuiscono a rendere il tutto più possibile vicino al reale un'ottima scelta delle location, una buona scenografia degli interni della casa e un' efficace fotografia.