THE SHINING (1980)

Regia: Stanley Kubrick
Sceneggiatura: Stanley Kubrick, Diane Johnson
Fotografia: John Alcott
Steadicam: Garret Brown
Montaggio: Ray Lovejoy
Interpreti: Jack Nicholson (Jack Torrance), Shelley Duvall (Wendy Torrance), Danny Lloyd (Danny Torrance), Scatman Crothers (Hallorann), Philip Stone (Delbert Grady), Joe Turkel (Lloyd), Barry Nelson (Stuart Ullman), Lisa e Louise Burns (Grady's daughters).


TRAMA

Jack Torrance, scrittore di mezza età accetta il posto di guardiano invernale all' Overlook Hotel, dove si trasferirà insieme alla moglie Wendy ed al figlioletto Danny, un bimbo in possesso di un potere invidiabile, lo "shining". Nonostante i racconti del padrone dell' hotel, Mr.Ullman, sugli omicidi compiuti anni addietro dal vecchio gurdiano Grady, Jack è convinto di aver trovato il posto giusto per ottenere la concentrazione per scrivere il suo libro. I tre prendono posto nell' albergo, dove Danny entrerà in contatto con Mr. Halloran, il capo cuoco, anche esso dotato dello shining. Il piccolo viene messo in guardia contro i nefasti poteri del luogo e comincia a temere la figura del padre. Danny e Jack sono i più sensibili agli influssi dell' hotel e cominciano ad avere frequenti visioni che minano seriamente la loro sanità mentale: Wendy si accorge di segni di strangolamento sul collo di Danny ma oltre loro tre nell' albergo non c' è nessuno...o forse no...Jack incontra Grady, incontra il barman Lloyd; questi lo spingono ad essere più severo con moglie e figlio. Dopo una scenata violenta, Wendy chiude il marito nella dispensa in cucina da dove egli uscirà misteriosamente mentre Danny, chiede telepaticamente aiuto ad Halloran, il cuoco che si precipita in Colorado verso l' Overlook Hotel. Giunto sul posto Mr. Halloran sarà ucciso a colpi d' accetta da un Jack in preda ad un cieco furore nei confronti della sua famiglia.

Danny fugge nel giardino labirinto dell' albergo mentre Wendy, asserragliata in bagno ferisce Jack ad una mano con un coltello. Jack decide così di inseguire Danny nel labirinto mentre impazza una tormenta di neve. Con un espediente Danny inganna il padre e lo fa perdere nel labirinto ove morirà congelato.
Madre e figlio fuggiranno poi col gatto delle nevi di Halloran...


Un uomo, una donna ed un bambino in un hotel: l'Overlook. C'è solo questo in "The Shining" di tutto ciò che viene narrato nel romanzo omonimo di Stephen King. Kubrick si libera di quasi tutti gli aspetti simbolici kinghiani, liberazione necessaria per mettere in piedi un affascinante quanto crudo film che sconfina negli oscuri meandri della psicoanalisi.

Il tema narrato nella pellicola potrebbe essere riscontrato nell'ossessione, esaminata da un punto di vista lavorativo e dal punto di vista di Jack Torrance e su questo Stanley mette subito le cose in chiaro: si parte da una base "vera" (uno scrittore, una famigliuola solo in apparenza tranquilla, un albergo come tanti) dalla quale scaturiranno tutte le misteriose forze presenti nel film.

Straordinario è l'impatto della tecnica narrativa di Kubrick con l' incubo esposto nella pellicola: se insuperabili sono gli usi della steady cam, tremende sono le sue consuete inquadrature simmetriche, esaltate dalla presenza di importanti stratagemmi come specchi e temi labirintici. Tutto sottolinea l'attenzione posta dal regista all'ottima riuscita del film.

Non riuscendo a lavorare al suo libro Jack Torrance non può fare altro che lavorare alla sua perdizione, lasciandosi completamente andare, annichilendosi spontaneamente come per assorbire totalmente il lutto per l'interruzione del suo romanzo. Egli non distinguerà più la realtà dall'immaginario: egli ormai recita la parte del morto e così inevitabilmente dovrà essere.

Se il padre è ormai sospeso tra la realtà e l'immaginario, il figlio possiede lo shining, ovvero l'occhio per vedere l'immaginario pur rimanendo saldamente ancorato alla realtà. E con lo shining si manifestano i fantasmi: ma sono i fantasmi della memoria, gli spettri dell'Overlook che richiamano i vivi in uno dei più classici temi di morte. Così come Grady e moglie, e poi ancora il barman invitano nell'immaginario Jack, le piccole bambine, "osservano
Danny facendogli osservare". E Danny vede: vede tutto, compresa l'accetta, oggetto da molti associato al tema del labirinto, oggetto che rappresenterà per buona parte del film una vera e propria estensione del corpo di Jack e che lo accomuna al suo predecessore Delbert Grady.

In questo continuo accavallarsi tra presente, passato e futuro, le tracce per una possibile spiegazione vengono confuse come da prassi nei film di Kubrick: tutto in qualche modo risulta essere oscuro anche in questo film, da molti considerato ennesimo tentacolo di quel capolavoro che è 2001: se questo esaminava la conoscenza pura ed essenziale, "The Shining" illumina a posteriori alcuni aspetti dell'odissea nello spazio, arricchendo la conoscenza con la violenza e condendola con la metamorfosi per chiudere una volta per tutte quei cerchi aperti con 2001 e proseguiti da "A Clockwork Orange".

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