WONDER BOYS - a cura di Corrado Pirovine

Regia di Curtis Hanson. Con Michael Douglas, Tobey Maguire, Frances McDormand, Robert Downey Jr.

A distanza di un anno dall' impegnatissimo "The Insider" la coppia Curtis Hanson (regia) e Dante Spinotti (fotografia) torna al cinema con una commedia arguta e intelligente. Questa è la storia del rapporto che si instaura tra il professor Tripp (Douglas) ed il suo più promettente studente (Maguire), il primo nella più classica delle crisi da blocco dello scrittore, il secondo in preda ai più classici desideri adolescenziali. La storia si snoda tra equivoci, doppi sensi, imprevisti di percorso supportata dalla straordinaria regia di un cineasta che si conferma tra i migliori del momento, sicuramente anche grazie alla consueta, limpida, e professionale fotografia del nostro Dante Spinotti. Il cast del resto si presenta di tutto rispetto annoverando tra gli altri la McDormand (premio Oscar per Fargo) nei panni di una preside innamorata del nostro professore e Downey Jr. il quale, interpretando lo strampalato editore di Tripp ci fornisce forse il personaggio più autobiografico che potesse interpretare viste le continue disavventure giudiziarie nella sua vita reale. A primeggiare non è tanto il pur simpatico Maguire quanto un ritrovato Douglas, molto a suo agio nei panni di personaggi lunatici e fuori dai cosiddetti canoni del thriller movie.

Nonostante qualche momento di stanca dovuto ad una sceneggiatura ed ai dialoghi curati in modo estremamente maniacale, questa è una commedia in piena regola, comprendente anche quegli ingredienti dolce-amari che una commedia per eccellenza dovrebbe sempre possedere. Tripp è il professore che tutti vorrebbero avere, disponibile, burbero, fuori dai clichet più comuni, complessato per via del suo romanzo ma desideroso e convinto di risollevarsi. Il film ruota indubbiamente attorno alla sua figura che rappresenta il fulcro di tutti i momenti esilaranti che vengono proposti allo spettatore. In definitiva, "Wonder Boys" è una pellicola da vedere, per il gusto di tuffarsi nel cinema d'autore e per il gusto di riscoprire quanto un film può lasciare ai suoi spettatori.