VIAGGIO VIRTUALE NELLO SPAZIO ALLA RICERCA DELLA VITA

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

INDICE

 

PARTENZA!!!

 

PUNTATA SULLA LUNA

 

  VENERE E MERCURIO

 

 

IL SOLE E LA FUGA SU MARTE

 

 

marte

 

 

I 2 GIGANTI

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

PARTENZA!!!

 

13 MAGGIO 2015

 

IL GRAN GIORNO era finalmente arrivato: Enrico ed io partivamo per lo spazio inesplorato alla ricerca della vita! Saliti a bordo della navicella abbiamo attivato i motori ad iperspazio. La partenza è stata brusca, e arrivati all'orbita lunare i motori si sono inceppati, e la radio si era isolata! E per di più stavamo scontrandoci con la Luna! Sembrava non esserci più nulla da fare, ma Enrico era riuscito a sbloccare i motori, e grazie agli ammortizzatori abbiamo potuto fare un allunaggio morbido, evitando il relitto del LEM (APOLLO 11, 1962).

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

PUNTATA SULLA LUNA

 

UNA VOLTA ALLUNATI, siamo scesi con le nostre MOTO-RAZZO, e abbiamo fatto interessanti rilevamenti. Tutto sembrava andare per il meglio, ma non abbiamo visto una montagna al centro di un cratere, e ci abbiamo sbattuto contro! Non avevamo attrezzi con noi, e le moto erano seriamente danneggiate. Ma per fortuna le rocce nel cratere erano abbastanza dure, e siamo riusciti a costruirci degli attrezzi di fortuna modellando le pietre con gli apparecchi di rilevamento: abbiamo potuto riparare le moto e fuggire verso i pianeti interni: Venere e Mercurio!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

I PIANETI INTERNI

 

VENERE E MERCURIO

PARTITI DALLA LUNA, ci siamo diretti verso Venere, e durante il percorso abbiamo incontrato numerosi rifiuti spaziali. Sono stato il primo ad avvistare le sinistre nubi venusiane: non sapevamo cosa ci attendesse, ma l’atterraggio è stato morbido. Siamo usciti: la pressione di Venere è di 90 volte superiore a quella della Terra, ma grazie alle speciali tute non abbiamo avuto problemi. Abbiamo fatto notevoli rilevamenti: forse un tempo Venere poteva accogliere la vita! Terminata la puntata, ci siamo diretti verso Mercurio, e poiché non c’erano da fare rilevamenti interessanti, verso il Sole.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

IL SOLE E LA FUGA SU MARTE

LA VISITA AL SOLE, è cominciata male: infatti, appena arrivati abbiamo rischiato di colpire una protuberanza! L'abbiamo evitata, ma la nostra gioia si è spenta quando abbiamo rischiato di colpire un brillamento staccatosi dalla superficie: era troppo tardi per virare, ma il getto di gas esplose, catapultandoci via! Ed è stata una fortuna, perché le lamiere dell’astronave stavano per fondere! Da lì ci siamo diretti verso Marte, il pianeta rosso, dove in passato poteva esserci la vita.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

IL PIANETA ROSSO

 

UNA VOLTA ATTERRATI, abbiamo raccolto campioni di polvere marziana, e abbiamo esplorato i canyon del pianeta, facendo attenzione a non sbattere contro le pareti come è successo sulla Luna (vedi “Puntata sulla Luna”). Dopo abbiamo sorvolato il pianeta, fotografando le montagne, le valli e le calotte polari. Questa visita è stata meno movimentata delle altre, e abbiamo potuto proseguire nel nostro viaggio senza troppi problemi.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

I PIANETI ESTERNI

 

I 2 GIGANTI

 

I pianeti esterni sono quasi tutti composti di gas, quindi pensavamo di controllare solo gli anelli e Titano, un satellite di Saturno. Giove era in vista: sapevamo che bisognava evitare le gigantesche macchie cicloniche, così scendemmo sui frammenti più grossi degli anelli. Abbiamo zavorrato le tute per non volare via, ma c'erano solo rocce e ghiaccio. Lasciammo il primo gigante, per passare al "pianeta con le orecchie", Saturno (Galileo, quando ha visto per la prima volta gli anelli, ha esclamato: - Saturno ha le orecchie!-). Anche qui gli anelli non ospitavano nulla, ma abbiamo voluto dare un'occhiata a Titano, il satellite più grosso: neanche qui gli extraterrestri c'erano.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

I GIGANTI BLU E PLUTONE

 

Terminata la tappa Giove - Saturno, ci siamo diretti fino agli ultimi pianeti: Urano, Nettuno e Plutone. I primi due sono gassosi, e più vicini al Sole del roccioso Plutone. Gli anelli e i satelliti dei giganti erano troppo freddi per ospitare la vita, ma abbiamo dato comunque un'occhiata. Nulla di fatto: la vita non c'era; ma lo spettacolo dei pianeti era straordinario. Le nubi blu erano formate da metano, ma lo spettacolo era comunque poetico. Ci siamo quindi avviati verso l'improbabile Plutone, che era privo di vita come i precedenti. Era chiaro che dovevamo uscire dal sistema solare.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

FUORI DAL SISTEMA SOLARE

 

LA NUOVA STELLA

 

Grazie all'iperspazio, siamo giunti presto ad altre stelle ed abbiamo trovato pianeti di tipo terrestre, ma disabitati. Credevamo che la vita si fosse sviluppata solo sulla Terra, ma quando tutto sembrava perduto, siamo riusciti ad avvistare una stella in pre-esplosione: sapevamo che il sistema solare ha avuto origine da un'esplosione stellare, e credevamo che anche qui si potesse sviluppare un fenomeno del genere, e fu così. La stella esplose, e formò una nebulosa: allora capimmo di aver trovato l'origine di un nuovo sistema planetario.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Inizialmente, la polvere cosmica si è concentrata ed ha formato una proto-stella e dei proto-pianeti…

 

 

 

 

Su uno di questi notammo una certa attività vulcanica, e ci avvicinammo incuriositi: il vapore si condensava e formava gli oceani.

 

 

 

Il materiale organico formò degli organismi, e  si manifestarono le prime alghe e i primi invertebrati.

 

 

 

 

Infine l’evoluzione continuò, fino a raggiungere alberi e animali superiori, che si sarebbero evoluti ulteriormente per formare… una civiltà intelligente!

 

FINE