La Memoria per l'Impegno

 

Ricordare chi eravamo per riflettere sul presente e caricare di significato il futuro, in quel flusso di continuità storica che si chiama umanità.

E’ con questo intento che l’Istituto S. Carlo e l’Associazione Città Viva, hanno promosso l’incontro LA MEMORIA PER L’IMPEGNO, al Teatro S. Carlo il 18 Novembre 2000.

Tale iniziativa è stata stimolata dalla presentazione della pubblicazione del prof. Antonio Nizzi dal titolo L’istituto S. Carlo di Foligno dal fascismo alla Resistenza, una rigorosa ricerca storica ampiamente documentata da testimonianze scritte e fotografiche.

Quali sono state le motivazioni che hanno spinto il Prof, Nizzi ad effettuare tale ricerca?

Nel corso del dibattito l’autore ne ha citate diverse. Mi piace ricordarne tre in questi brevi righe .

Il prof. Nizzi si è chiesto il perché uomini con idee, orientamenti, esperienze diverse ricordino sempre con profondo rispetto e simpatia la loro formazione giovanile al San Carlo e come mai, pur avendo ricevuto un’ educazione prevalentemente religiosa, abbiano sviluppato un’importante partecipazione civile.

Il testo vuole fornire una risposta a tali domande, che non nascono da mera curiosità, ma da un’attenzione ed una riflessione sulla nostra realtà cittadina e sull’impegno civile dei suoi membri.

Essendo uomo di scuola, inoltre, il Prof. Nizzi ha voluto con questa ricerca, di carattere locale, dare un esempio di come anche a scuola la lezione di storia possa diventare laboratorio dove nascono idee, domande, precomprensioni, ricostruzioni ed interpretazioni.

Gli autorevoli partecipanti al convegno, dal Sen. Alberto Monticone, al sancarlista Avv. Giacinto Cecconelli, al Presidente ISUC Sen.Raffaele Rossi, hanno sottolineato l’importanza che la formazione umana e religiosa ha avuto nel suscitare una resistenza di coscienza, prima che di lotta partigiana.

E al San Carlo veniva promossa una formazione a tutto tondo che non trascurava le molteplici esigenze dell’uomo. Si svolgeva attività teatrale e si imparava a vincere la timidezza, a parlare in pubblico, a studiare letteratura. Si giocava a pallone e si imparava a fare squadra, a rispettare regole, a rispettare gli avversari. Si parlava di religione e si scopriva la preziosità dell’essere umano, figlio di Dio e pertanto portatore di una dignità che non poteva essere soppressa.

Non era la classica educazione imposta dall’alto, ma una formazione attiva, che coinvolgeva i singoli partecipanti e che pertanto si traduceva in un laboratorio vitale di esperienza umana e cristiana.

Ecco perché al San Carlo il fenomeno della resistenza è stato vissuto con naturalezza, al di là di ogni inquadramento di tipo politico ed ha rappresentato, come ha sottolineato il Prof. Mario Tosti, moderatore dell’incontro, un fenomeno di assoluta originalità nel panorama umbro di quel periodo storico, per aver incarnato uno spirito collettivo che esprimeva ansia di libertà e di rinnovamento sociale e che traeva il suo nutrimento dalla avversità alla dittatura.

E l’importanza del San Carlo per la città di Foligno è stata recepita pienamente dalla cittadinanza che è intervenuta numerosa e dalla partecipazione del Sindaco Salari e del Vicario Diocesano Bertini, che hanno riconosciuto la vitalità del San Carlo nella storia passata e l’importanza di questo istituto, come centro di aggregazione giovanile, per la storia di oggi.

 

Maria Grazia Giampè

 
L'introduzione del Prof. Mario Tosti

 

L'intervento del Sen. Alberto Monticone

 

L'intervento dell'Avv. Giacinto Cecconelli

 

L'intervento del Prof.  Raffaele Rossi

 

L'intervento del Prof. Antonio Nizzi

 

Le immagini

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