(
appello scritto per lettera e già spedito)
27/10/00 Alla sig.ra direttrice della Caritas di Foggia
prof.ssa
Maria Tricarico
E’ l’ultimo giorno del mio servizio e per mia fortuna o sfortuna mi tocca passarlo al conventino ,
dove il mio cuore è rimasto colpito per una serie di incontri avvenuti.
Ho conosciuto due splendidi
bambine: Adriana, cerebrolesa, di 10 anni e Michela, con problemi di
deambulazione, di appena 5 anni e con un viso meraviglioso.
Queste bambine, come tu saprai già, erano accompagnate da mamme
povere e sventurate alle quali il destino non ha riservato una vita del tutto
felice e tranquilla, e che non mi sono apparse affatto mature.
Arriviamo al punto…
Delia, la mamma di Adriana mi ha raccontato la sua storia e il tuo
interessamento provvidenziale e ammirabile nei suoi confronti che mi ha
lasciato sperare tantissimo per lei e per la sua bambina.
Mentre sono molto preoccupato per la sorte della povera Michela
costretta a camminare con delle “docce” correttive e allo stesso tempo a
seguire la mamma in una lotta per la sopravvivenza; la casa dove abitano è
situata in una zona periferica di Troia, ricavata da un fabbricato abbandonato
(ti lascio immaginare le condizioni in cui sono costrette a vivere!) circondato
da presenze inquietanti come prostitute e malintenzionati.
Aldilà del racconto della mamma, suscettibile di poca
obbiettività, ho letto negli occhi della bambina tanta vitalità e perspicacia
soffocata da tanta sofferenza. È evidente che il problema medico della bimba e
da prendere in seria considerazione come deve essere altrettanto serio la cura
della sua alimentazione che generalmente è soltanto soddisfatta da pasti
saltuari al conventino (per altro assistendo a scene a volte violente) non
sempre adatte alle sue esigenze alimentari.
Questa sera, quando la signora Lopez e sua figlia sono uscite sono
state inseguite da due marocchini tutt’altro che tranquilli, al che la signora
mi ha chiesto espressamente di accompagnarle alla fermata del bus per Troia…
Non vorrei con te essere paranoico e logorroico perciò ti
chiedo con molta semplicità e umiltà di aiutare quella bimba per quanto
ti è possibile pur sapendo che casi come questo non sono isolati.
Con affetto
Gianluca
Chiariello