Comitato per la difesa dei referendum elettorali e del collegio uninominale


Deliberazione del 13 febbraio 2000

Il Comitato per la difesa dei referendum elettorali e del collegio uninominale, riunito in sede di Consiglio di presidenza il 13 febbraio 2000,

1. considerando che il referendum elettorale maggioritario, convocato per il 18 aprile 1999 non ha raggiunto il quorum strutturale di validità richiesto dall’art. 75 Cost. a causa della mancata cancellazione dalle liste elettorali di centinaia di migliaia di cittadini deceduti o irreperibili ;

2. considerando che allo stato, se un referendum non raccoglie il consenso favorevole di oltre il 70% degli elettori che solitamente partecipano alle consultazioni elettorali (corrispondente alla metà degli iscritti), esso non ha alcuna possibilità di riuscire, essendo ormai sufficiente un 30% di contrari non-votanti (il 20% circa degli iscritti) a far mancare il quorum di validità della consultazione ;

3. considerando che, secondo l’attuale formulazione dell’art. 75, comma 4, della Costituzione è sufficiente che meno di un quarto degli elettori —con la partecipazione della maggioranza di essi— sia favorevole alla proposta referendaria perché questa sia approvata ;

4. considerando che questo Comitato ha conseguentemente elaborato un progetto di legge di revisione costituzionale inteso a riformulare l’art. 75, comma 4, Cost. in questi termini : " La proposta soggetta a referendum è approvata se è raggiunta la maggioranza dei voti validamente espressi, e se i voti favorevoli sono pari ad almeno un quarto degli aventi diritto. " ;

5. considerando che nel settembre 1999 An-Patto Segni e la lista Bonino hanno depositato in Cassazione oltre 1.600.000 firme su due analoghe richieste di referendum elettorale;

6. considerando che alcuni rari costituzionalisti hanno sostenuto la tesi dell’impossibilità di riproporre il referendum prima di cinque anni ; che, peraltro, il comitato scientifico del Comdirel ha prontamente confutato la suddetta tesi, così come, in seguito, l’Ufficio centrale per il referendum costituito presso la Corte di Cassazione ;

7. considerando che la Corte costituzionale, con sentenza n° 33 del 7 febbraio 2000, ha dichiarato ammissibile il referendum elettorale maggioritario ;

8. considerando che la Corte costituzionale, con sentenza n° 34 del 7 febbraio 2000, ha dichiarato ammissibile il referendum sul sistema elettorale del CSM ;

9. considerando che la Corte costituzionale, con sentenza n° 32 del 7 febbraio 2000, ha dichiarato ammissibile il referendum per l’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti riproposto sotto forma di rimborso elettorale ;

10. considerando che nella primavera del 1999, in seguito alla dichiarazione di ammissibilità del referendum elettorale maggioritario da parte della Corte costituzionale è stato avviato un tentativo di aggiramento del referendum attraverso il disegno di legge cd. Amato-Villone ;

11. considerando che tale indegno disegno di legge mirava a reintrodurre surrettiziamente il voto di lista ;

12. considerando che, salvo elezioni anticipate, si voterà di nuovo sul referendum elettorale maggioritario nella primavera del 2000 ;

13. considerando che da più parti emergono rigurgiti proporzionalisti e tentativi di sabotaggio del referendum attraverso il mancato raggiungimento del quorum ;

14. considerando che il 16 aprile 2000 saranno rinnovati i Consigli regionali delle quindici regioni a Statuto ordinario ;

15. considerando che negli Stati Uniti si vota per tutto in un giorno solo, e nessuno pensa che gli elettori siano tanto imbecilli da non riuscire a distinguere tra un referendum e un'elezione ;

16. considerando in particolare che l'accorpamento dei referendum con le elezioni regionali permetterebbe di misurare, almeno nelle quindici regioni di cui si rinnovano i Consigli, l'entità della cd. astensione militante ;

17. considerando che i Consigli regionali ordinari saranno eletti con il cd. Tatarellum, variazione sul tema della legge truffa ;

18. considerando che questo Comitato propone il sabotaggio del Tatarellum fin dal febbraio 1997 ;

19. considerando che i nuovi artt. 122 e 123 Cost. affidano ai Consigli regionali che saranno eletti il 16 aprile 2000 il compito di elaborare uno Statuto e una legge elettorale per le proprie Regioni ;

20. considerando che, salvo improbabili mutamenti nel quadro politico, le nuove leggi elettorali regionali ricalcheranno pedissequamente il Tatarellum ;

21. considerando che la lista Bonino e Alleanza nazionale sono promotori del referendum elettorale e di quello per l’abrogazione della legge sul finanziamento pubblico ai partiti ; che nondimeno altri partiti, quale per esempio il Pds, sono formalmente favorevoli al referendum elettorale maggioritario ;

22. considerando che i nostri soci fondatori hanno ricevuto un’offerta di candidatura nella lista Bonino ;

23. considerando in particolare che a Emilio Colombo è stato proposto l’inserimento nella lista elettorale provinciale di Milano, in ordine alfabetico dopo una cd. testa di lista composta di dieci candidati (alcuni dei quali dalle sicure qualità), alla posizione n° 15 di 27 ; e che a Marco Nardinocchi è stato proposto l’inserimento nella lista elettorale provinciale di Teramo, in non dissimili condizioni (6° di 7 candidati in ordine sparso) ;

24. considerando che una presenza qualunque dei nostri soci fondatori in una lista elettorale qualunque sarebbe inutile e squalificante ;

25. auspicando l’elezione, alle prossime elezioni regionali, del maggior numero di candidati seriamente impegnati per la riforma elettorale uninominale e per la valorizzazione degli istituti di democrazia diretta, espressione della sovranità nazionale;  

DELIBERA:

1. di approvare il documento programmatico per i prossimi mesi, elaborato da Emilio Colombo e Marco Nardinocchi ;

2. di riaffermare solennemente che la Repubblica è laica e tale deve restare ;

3. di confermare la fiducia del Comdirel agli organi dirigenti del CRM, in particolare al prof. Mario Segni e a Peppino Calderisi ;

4. di continuare a vigilare sui tentativi di snaturamento del referendum elettorale maggioritario e di rigettare con fermezza i tentativi di controriforma elettorale comunque camuffati ;

5. di auspicare una pronta revisione delle liste elettorali, affinché gli iscritti corrispondano effettivamente agli eventi diritto ;

6. di sostenere l’abbinamento dei referendum con le elezioni regionali del 16 aprile 2000, al fine peraltro di verificare quanti elettori intendano effettivamente astenersi sui referendum ;

7. di auspicare che nessuno tra i promotori del referendum elettorale riprenda più il falso slogan del " sistema elettorale demenziale ", come invece è accaduto nel 1999 ;

8. di sostenere il referendum per l’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti, causa non ultima della crescente frammentazione politica ;

9. di proseguire le azioni legali nei confronti di A. Gramigna, già rinviato a giudizio per il reato di diffamazione a mezzo stampa nei confronti di Emilio Colombo ;

10. di auspicare che i Consigli regionali eletti il 16 aprile 2000 siano nonostante tutto capaci di affidare il Tatarellum all’ignobile storia delle leggi truffa ;

11. di scoraggiare vivamente la partecipazione dei soci fondatori del Comdirel alle prossime elezioni regionali, sia in ragione dei presupposti richiamati in premessa, sia al fine di preservare l'indipendenza d’azione del Comitato per la difesa dei referendum elettorali e del collegio uninominale, il cui unico interesse è il successo dei referendum ;

12. di appoggiare, alle prossime elezioni per il Consiglio regionale della Lombardia, circoscrizione provinciale di Milano, i seguenti candidati della lista Bonino (in ordine strettamente alfabetico): Lidia Baiocchi; Lucio Berté; Rosmunda D’Alessandro; Federico Fischer (socio onorario del Com.di.r.el.c.u.); Yasha Reibman; Angela Roveda;

13. di riconvocarsi non appena siano noti i candidati delle altre liste alle elezioni regionali, al fine di valutare l’opportunità di appoggiarne qualcun altro.

Viva la Repubblica laica e il collegio uninominale!

Grenoble-Alba Adriatica, li domenica 13 febbraio 2000

p. il Consiglio di presidenza
Emilio Colombo
Marco Nardinocchi

 

Archivio