La sede baronale Zapata a Barumini, comportò di conseguenza per lo svolgimento degli uffici e la dimora (seppure non continuativa del barone e della famiglia) la costruzione del palazzo baronale su palazzu ‘e su marchesu, il segno architettonico di maggiore evidenza del paese. Per questo edificio fu scelta come base il ripiano dove era nata la Barumini nuragica poi continuata con quella romana: un luogo in alto, ben esposto e, per aragioni di sicurezza, defilato dal centro abitato, prossimo alla Chiesa maggiore, quasi da configurare i due centri di potere, quello sacro e quello laico della baronia. Il palazzo, uno dei pochi esempi di edilizia civile seicentesca esistenti in Sardegna, fu costruito secondo il modello classicista imposta da Filippo II, ispirandosi al palazzo degli Zapata a Cagliari in via dei Genovesi. La sua costruzione può riferirsi agli inizi del 1600. Lo suggerisce la forma delle porte e delle finestre, assimilabili a quelle del palazzo baronale di Atzara, edificato in quegli anni. Nelle attuali fasi di restauro e recupero sta venendo alla luce l’imponente complesso nuragico Nuraxi ‘e Cresia proprio situato sotto le mura del palazzo. Attualmente sono in fase di completamento le operazioni di recupero dell’intero complesso che daranno vita a un museo con sezioni archeologiche (museo della civiltà nuragica), storiche e etnografiche. Il progetto del Museo prevede un recupero sia del palazzo marchesale sia del sottostante nuraghe per una visita che si annuncia davvero entusiamante.
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