Epoca romana e giudicale

Tracce di murature romane nel centro abitato fanno supporre che l’agglomerato fosse una delle tante "ville" di latifondo romano. Dal XI secolo Barumini appartiene al giudicato di Arborea la cui curatoria di appartenenza era e rimane sino ai tempi feudali quella di Marmilla e di essa fu il capoluogo. Nel 1358 (giudice arborense Mariano IV) figura un ‘vicariatu de Barumini’.

Testimonianze edilizie nel paese di questo periodo sono le due chiese minori di San Giovanni (XIII secolo) e di San Nicola (fine del XII secolo).


Epoca spagnola

Palazzo Zapata Con la capitolazione del Giudice di Arborea nel 1410 Barumini passa al Marchesato di Oristano fino al 1479, quando la Sardegna entra in possesso della Corona Spagnola con il re Ferdinando il Cattolico.

Già una sessantina di anni prima Barumini era diventata capitale di feudo per concessione reale, nel 1420, a Guglielmo Raimondo di Montecatena dal cui figlio Lorenzo fu venduto a Pietro Besuldone. Incorporato in seguito nel fisco reale, il feudo fu ceduto a Pietro di Rocalberti. Quest’ultimo, con il consenso di Carlo V, vende la baronia con le ville di Barùmini, Lasplassas e Villanovafranca a don Azzor Zapata, preside, ossia alcaide presente, del Castello e della Città di Cagliari.


I marchesi Zapata

L’insediamento a Barumini dello Zapata non è casuale ricordando che Barumini era stato prima capoluogo di curatoria e, dunque, col nuovo ordine, veniva a diventare in continuità capoluogo della baronia. E’ di questi anni la costruzione dello splendido palazzo Zapata. E’ da questa data che prende fisionomia l’abitato e il tessuto urbano della Barumini che oggi conosciamo.