Dall’Ottocento ai nostri giorni

Da segnalare nella prima metà dell’Ottocento la costruzione del nuovo Monte granatico. Per i tempi e per il paese l’edificio non è privo di decoro, tagliato a squadra, basso e largo per motivi di capienza, nitido nelle linee neoclassiche del prospetto. Fu edificato a spese dei soci, da muratori di Oristano.

Il resto della realtà urbana di Barumini è un intrecciarsi di case rurali di modesta fattura ma anche di case di impianto architettonico più complesso. Di rilievo sono i numerosi portali ad arco presenti in tutto il territorio, esempio mirabile di uno stile che si è propagato fino ai giorni nostri.

Altrettanto importante la tipologia di abitazione, confacente ale esigenze dell'economia agricola e pastorale: normalmente la casa era dotata di due cortili, dei quali uno situato nella parte anteriore e l'altro nella parte posteriore, quest'ultimo talvolta adibito ad orto. Secondo le caratteristiche della zona la casa Baruminese comprendeva un loggiato Sa Lolla ad archi nella part anteriore, all'interno le stanze da letto e la camera da pranzo, nel piano superiore quasi sempre il solaio per conservare i prodotti agricoli. In qualche caso nel piano di sopra, oltre al solaio, erano ricavate altre camere da letto. Spesso il locale adibito a Lolla era ombreggiato da un ampio pergolato, che andava lungo tutto la lunghezza del frontale.

Nel '900 Barumini diventa uno dei più importanti siti archeologici della Sardegna, grazie alla scoperta di Giovanni Lilliu, che negli anni '50 iniza le campagne di scavi che porteranno alla luce il complesso nuragico di SU NURAXI. Tale opera, per la maestosità unica nel suo genere, e per l'ottima conservazione, ha inserito Barumini nel circuito dei centri d'interesse storico artistico e ha reso il paese meta di visitatori da tutte le parti del mondo.

Tale importanza, quale testimonianza nel tempo di culture millenarie, è stata suggellata nel 1997 con l'inserzione di SU NURAXI tra i monumenti del mondo tutelati dall'UNESCO.