LA STORIA DELLA SILA

INQUADRAMENTO GEOGRAFICO

Il nome sila indicava anticamente tutta la selva della penisola bruzia che si estendeva fino alle Serre
e all'Aspromonte, era perlopiu' una indizione generica; nel medioevo, poi, il suo territorio si venne
definendo piu' precisamente, ed ebbe la seguente descrizione che corrisponde all'incirca a quella odierna:
Il territorio comprende il massiccio di contorno quasi circolare che si solleva fra il vallo del Crati,
la piana di Sibari e la fascia dei rilievi ionici ccaollinari o terrazzi che dalla foce del Corace,a sud di
Catanzaro, giunge a Rossano e a Corigliano.

STORIA DELLA SILA

Il nome "SILA", deriva da Silva, nome che i romani usavano perche' appropriato alla
conformazione del territorio e cioe' una grande selva.

Restato per lungo tempo luogo pressoche' disabitato, fu' popolato dalle genti che dalle
marine si ritiravano verso l'interno per rifugiarsi dalle incursioni Saracene;
ed e' a queste genti fra qui numerose comunita' calabro-greche che si deve attribuire
la diffusione nella sila di colture come la vite e l'ulivo.

I suoi boschi furono sfruttati sin dai tempi dei romani,che ne traevano il legname, il carame
la pece nera e la pece bianca, utili alla costruzione delle flotte navali.

A causa del suo carattere di montagna impervia e inaccessibile, fu' scelta come luogo ideale
al rigore ascetico e alla contemplazione, dall'Abate Circestense Gioacchio da Fiore
che fondo' l'Abbazia Florense e creo' l' omonimo Ordine.

La sua notevole estensione provoco' sempre una confusione nello stabilirne i confini, e cosi'
si susseguirono nei secoli numerose contese che si avviarono a soluzione solo con l'unita' d'italia,
quando furono stilati i progetti di Marco Minghetti e di Quintino Sella volti a salvaguardare il territorio.
Gli ostacoli non mancarono ma con il tempo arrivavano anche i risultati cosi', grazie all'impegno
di Michele Bianchi, nel settembre del 1923 presso il monte Botte Donato fu inaugurato il Parco Nazionale della Sila.
Sorsero importanti centrali idroelettriche, furono elevate dighe e creati enormi serbatoi regolatori dei
fiumi Arvo e Ampollino, fu' tracciato un primo percorso ferroviario e attivate numerose segherie
un vero boom che venne interrotto di colpo dallo scoppio della seconda guerra mondiale.
Dopo l'armistizio e con la costituzione della repubblica la sila ritorno' ad essere seguita ed ebbe
impulso attraverso l'opera per la valorizzazione del territorio, strumento che in verita' non fu' mai
dinamico perche' gestito con logiche assistenziali anziche imprenditoriali con la conseguenza
che il territorio silano non e' abbastanza tutelato e valorizzato ed aspetta di esserlo per quanto lo merita.



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