L'impostazione moderna: Da Wolfskehl a Wiles |
Nei primi decenni
del XX secolo Gödel aveva introdotto i due
teoremi di indecidibilità e Cohen, nel tentativo di
fornire prove a questi teoremi, analizzò alcuni teoremi indecidibili e tra questì
comparve di nuovo lUltimo Teorema di Fermat. Andrew Wiles nasceva nel 1953. Alletà di 10 anni si imbattè
nel The Last Problem di Eric Temple Bell e decise che avrebbe dimostrato lUltimo
Teorema di Fermat. Laureatisi in matematica, sotto la guida esperta di John Coates,
iniziò, per ottenere il dottorato, a studiare le equazioni
ellittiche. La definizione di curve
ellittiche è quantomeno fuorviante; non si trata infatti né di ellissi, né
tantomeno di curve nel senso normale della parola. Si tratta inveve di equazioni scritte
nella forma
y2=x3+ax2+bx+c dove a,b,c sono numeri interi qualsiasi Tali equazioni hanno ricevuto il nome
di curve ellittiche perché in passato venivano utilizzate per calcolare i
perimetri delle ellissi e delle lungherzze delle orbite planetarie. Si tratta in realtà,
per particolari valori di a, b, e c, di dimostrare se le equazioni in esame sono possibili
(ammettono cioè soluzioni), o no. I problemi però connessi sono così grandi e di
difficile risoluzione che Wiles tentò di affrontare il problema ricorrendo alla matematica modulare (o a orologio) e associando a ciascuna
equazione ellittica, una particolare E-Serie indicante tutte
le soluzioni ricavabili con orologi a base diversa. Per esempio la
E-Seridie di
x3-x2=y2+y Risulta:
E1=1, Nel Settembre 1955 si tenne a Tokyo
un convegno internazionale di matematica. In questa occasione Taniyama
propose alcuni quesiti che volevano mettere in luce una curiosa relazione fra le forme modulari e le equazioni ellittiche. Lanno precedente infatti
Tanayama aveva conusciuto casualmente Goro Shimura (entrambi
studenti di matematica allUniversità di Tokyo). Frutto soltanto di una semplice ma
geniale intuizione di Tanaiyama, questi due matematici iniziarono a mettere in relazione
le M-Serie di diverse forme
modulari, con le E-Serie di altrettante equazioni ellittiche e notarono,
sorprendentemente, una corrispondenza perfetta. Purtroppo, nonostante in tutti i
numerosissimi casi analizzati fosse perfettamente ravvisabile questa bizzara
corrispondenza, i due matematici nipponici non seppero trovarnae una giustificazione o una
dimostrazione matematica, e si limitarono a furmulare una semplice e perentoria
congettura, che lòa stoiria avrebbe poi ricordato come congettura
Tanaiyama-Shimoro: Per ogni forma modulare esiste una ed una sola corrispondente
equazione ellittica. Limpatto di una scoperta così rivoluzionaria
avrebbe compromesso ed alterato per sempre la matematica posteriore: questo sembrava il
primo passo verso lunificazione totale della matematica e di tutte le sue più
distanti branchie. Negli anni Sessanta, allIstitue
for Advanced Study di Princeton Robert Langlands fu colpito
dalla potenza della congettura di Taniyama-Shimura. Anche se non era stata dimostrata, Langlands riteneva che la congettura
rappresentasse soltanto un elemento di uno schema di unificazione molto più generale.
Quella fu assunta come la prima di tutta una serie di congetture, ancora non tutte
dimostate, per il progetto di unificazione Langlands.
con una serie di passaggi
matematici molto complesi, lequazione diventò:
Una particolare equazione ellittica
con a= (An - Bn) b=-
AnBn
c=0 In altre parole,
largomentazione di Frey era la
seguente: (1)
Se (e solo se) lUltimo Teorema di Fernat è falso, allora lequazione ellittica
di Frey esiste. (2)
Lequazione ellittica di Frey è così strana che non può in nessun caso essere
modulare. (3)
La congettura di Taniyama-Shimura afferma che ogni equazione ellittica deve essere
modulare. (4)
Quindi la congettura Taniyama-Shimura deve essere falsa! Ancora più
importante è il fatto che Frey poteva, in alternativa, condurre la sua argomentazione al
contrario: (3) Se lequazione ellittica di
Frey non esiste, allora lequazione di Fermat non può avere soluzioni. (4)
Quindi lUltimo Teorema di Fermat è vero! Faltings, nel frattempo, aveva dimostrato che le curve base del Teorema di Fermat, presentavano sempre un numero crescemte di buchi, propèorzionale alla n. Ciò implicava che, qualora fossero esistitre risoluzioni, queste sarebbero state di numero finito. Wiles, iniziò a lavorare instancabilmente sull'Ultimo Teorema e decise di proseguire con il metodo induttivo, ricercando una serie di condizioni tali che, qualora fosse valsa la rprima, le successive bne sarebbero state una diretta conseguenza. Per conseguire questo risultato si impegnò a fondo con il metodo Kolyvagin-Flach, uno dei più complessi fin allora esistenti e lo perfezionò. Il 23 Giugno 1993 al Sir Isacc Newton Istitute di Cambrige, Wiles affrmò di aver dimostrato l'Ultimo Teorema di Fermat. In seguito sarebbero state poste delle obiezioni che il matematico riuscì a superare recuperando il metodo Iwasawua. A tutt'oggi, non si riesce a capire quale strada abbia seguito Pierre de Fermat, l'illustre matematico seicentesco, per dimostrare la sua seconda osservazione. |