La crisi socioeconomica etc.jpg (28920 byte)

Finito di stampare nel mese di dicembre 2000.

La crisi socio-economica di fine '800 e il tumulto per il caropane a Gallipoli

Autore: Federico Natali

Editore: Grafema

Pagine: 125.

Il saggio, frutto di una accurata e minuziosa ricerca condotta su documenti di archivio e sulla stampa del tempo, porta alla luce gli avvenimenti che si verificarono a Gallipoli negli anni tra il 1896 ed il 1901: un importante e drammatico periodo storico che interessò l'intero territorio nazionale, colpito da una grave crisi agraria che investì in forma più violenta le regioni del Mezzogiorno d'Italia ed il Salento in particolare già penalizzato e prostrato da una politica governativa dissennata e discriminatoria.

Il lavoro si sofferma, con ricchezza di particolari, sulla rivolta del popolo gallipolino, stremato dalla disoccupazione e dalla miseria, verificatasi il 23 gennaio 1898, con l'assalto al Municipio, l'incendio e la distruzione del Circolo cittadino, con la successiva repressione poliziesca, processi e condanne. E' uno squarcio inedito della vita sociale e politica della città di Gallipoli, alla fine Ottocento, nel momento in cui si affacciavano all'orizzonte storico e diventavano protagoniste nuove forze sociali che fino ad allora erano state collocate, dalla classe borghese capitalista che deteneva il potere politico, al margine della vita politica e culturale, escluse da ogni beneficio economico e sottoposte ad una dura vessazione finanziaria fino ai limiti del latrocinio. Si assiste, inoltre, alla nascita del Circolo socialista locale e delle varie organizzazioni operaie, alla dura lotta tra il Partito conservatore che per molti anni, dopo l'Unità, aveva espresso la maggioranza nell'Amministrazione civica, e i Partiti dell'Estrema Sinistra (socialisti, radicali e repubblicani) che rappresentavano le istanze della classe operaia e contadina. Di non secondaria importanza la presenza della Chiesa locale che con il vescovo Gaetano Muller interviene per lenire le sofferenze dei più derelitti. Infine, nei primi del '900, la totale decadenza economica di Gallipoli, con la cessazione di tutte le attività commerciali ed artigianali, che generò uno stato di sottosviluppo, di disoccupazione e di miseria tra gli operai ed i contadini, alcuni dei quali, espulsi dal processo produttivo, per sopravvivere, andarono ad ingrossare le schiere dei malavitosi.

[home page] [indice] [la presentazione]