...un piccolo commento al testo:
   
 

Un palazzo, la sua scala «umida, piena di muffa, buia, sudicia e con rifoli di vento che ti possono ammazzare con una polmonite»: un microcosmo in cui si muovono personaggi preda di forti passioni che stentano a controllare.

La scala è il luogo dell’incontro e dello scontro, del pettegolezzo, dove le vergogne private diventano pubbliche. Nella scala «si trama, si briga, si balla, si ama, si tradisce.»: mentre l’anziana padronasta morendo, c’è chi se ne va’, sfrattato; chi ne prende il posto; chi è solo di passaggio; chi, annoiato, passa le giornate origliando dietro la porta. C’è chi lavora e chi invece non fa nulla. E poi c’è l’avvocato Terpi, il vero signore del palazzo, che per chissà quale imbroglio, lo amministra per conto della vecchia. E’ lui che ascolta le lamentele e dispensa la giustizia, come un dio malevolo e spietato, ed è sempre lui che vi ha introdotto la misteriosa inquilina del terzo piano; una donna perduta, che l’avvocato colma di attenzioni, destando l’invidia e il rancore dei coinquilini: l’ennesima riprova della sua incapacità di vivere una vita onesta, civile, radicata nel valore della famiglia.

Proprio l’intimità domestica è il nodo centrale attorno al quale si sviluppa l’intera vicenda. Quanto si debba sacrificare a questo ideale lo si scopre nel finale, quando ormai il dramma è consumato e sul palcoscenico restano le ombre, dei morti, come dei vivi. «Anche noi, vivi, non siamo che spettri con un po’ di carne addosso», aveva sentenziato il protagonista poco prima. Ora, nell’intimità ricomposta, con una amara risata ribadisce: «dalla carne nascono le ombre».

La scala è rappresentata per la prima volta il 16 novembre 1925 al Teatro Olimpia di Milano, interpreti Tatiana Pavlova e Renato Cialente. Opera tra le più significative di Pier Maria Rosso di San Secondo, (1887 - 1956), drammaturgo siciliano formatosi culturalmente anche in Francia e Germania.

   

 

Personaggi e interpreti

L'Avvocato Terpi - Luigi Iannotta
Ines Lodoletti Laura De Santi
Carengo - Mauro Valle
Nina - Isabella Costerman
Gianfranchi - Giuseppe Dimasi
Parente povero - Paola Riva
Michele Vitalbi - Ivan Bavuso
Signora Dometti - Cristina Chiochia
Signora Cordella - Silvia Preti
Prima cameriera - Gaia Giunta
Terza cameriera - Chiara Foletto
Portiere - Fabio Paroni
Commissario - Giuseppe Dimasi
Facchino - Mauro Valle
Motociclista - Serena Chioda
Garzone - Chiara Foletto
Manuel Barritos - Fabio Paroni


Scenografie ideate e realizzate da
Isabella Costerman
Rina Gerbelle
Cecilia D'Agostini

Musica eseguita al pianoforte dal Maestro Angelo Burini

Regia Luigi Iannotta e Laura Mercadante

 
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