Presentazione

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Il Verga aveva già sviluppato l’intreccio dei Malavoglia nel "bozzetto marinaresco" scritto nel 1875, intitolato Padron ‘Ntoni e inoltre, come sappiamo, ne aveva parlato in Fantasticheria.

Trama: La vicenda del romanzo abbraccia un periodo compreso tra il dicembre del 1863 e il 1878 circa. Protagonisti sono i Toscano, una famiglia di pescatori del paesello di Aci Trezza, da lungo tempo soprannominati I Malavoglia. La famiglia, che vive nella "casa del nespolo", è composta dal vecchio patriarca Padron ‘Ntoni, da suo figlio Bastianazzo sposato con Maruzza, detta la "Longa" e dai cinque nipoti: ‘Ntoni, Luca, Mena, Lia, Alessi.

La chiamata di leva per il giovane ‘Ntoni è il primo colpo per i Malavoglia, quello che determina il dramma successivo. Infatti Padron ‘Ntoni, per guadagnare qualcosa mentre il nipote è assente, decide di compare un partita di lupini a credito, che suo figlio Bastianazzo dovrà andare a vendere. La serie delle disgrazie non si ferma qui: la casa deve essere venduta per pagare i debiti; Luca, L’affare si rivela un tragico, fatale errore. La barca dei Malavoglia, la "Provvidenza", su cui Bastianazzo trasporta il carico, fa naufragio: Bastianazzo muore, i lupini vanno perduti. Partito soldato per sostituire il fratello ‘Ntoni, muore nella battaglia navale di Lissa. ‘Ntoni, tornato in paese, comincia a frequentare cattive compagnie e finisce in galera per contrabbando; scontata la pena, lascia per sempre il paese. Lia, sulla quale corrono voci malevoli, fugge e diventa prostituta in città. Anche Maruzza e il nonno muoiono, l’una di colera, l’altro provato dai colpi della "malasorte".

Svanito il fidanzamento con Brasi, imposto dal nonno, Mena rinuncia di sua volontà a sposare il carrettiere Alfio Mosca, del quale è innamorata: vivrà insieme ad Alessi e a sua moglie Nunziata, curando i nipotini, quando il fratello, impegnatosi con tutte le sue forze per rispettare il volere del nonno, sarà riuscito a riscattare la "casa del nespolo".

 

Personaggi: Il vero protagonista dei Malavoglia è il villaggio di Aci Trezza, all’interno del quale inizia e si svolge il dramma della famiglia Toscano. È senza dubbio la gente di questo paese (l’usuraio Zio Crocifisso, il calafato mastro Turi Zuppiddu, il segretario comunale don Silvestro) che sa sempre tutto e che ha un compito importantissimo, tanto che è stata suggerita non a caso, la definizione dei Malavoglia come opera "corale". Tuttavia, l’indiscutibile importanza della "coralità" nel romanzo non esclude né diminuisce il rilievo di alcuni personaggi, tra i quali spiccano il vecchio Padron ‘Ntoni e il maggiore dei suoi nipoti ‘Ntoni.

Nonno e nipote, occupano un posto centrale nella dinamica dei Malavoglia e sono quasi l’uno specchio dell’altro, poiché ognuno di loro rappresenta uno dei cardini della visione verghiana. Padron ‘Ntoni è il simbolo dei valori fondati sulla tradizione, di quella "religione della casa e della famiglia", che rappresenta uno dei punti fondamentali del romanzo. Egli era solito mostrare "il pugno chiuso", emblema di una salda unione familiare e nel parlare, ricorre di continuo ai proverbi e ai motti, che racchiudono la saggezza degli antichi.

‘Ntoni invece, incarna la ricerca del nuovo e del diverso che, sempre secondo l’ideologia verghiana, è implicita nello scorrere inarrestabile della "fiumana del progresso", una ricerca che in lui, si traduce in una costante irrequietezza. Per Padron ‘Ntoni e ‘Ntoni, la legge è la stessa e non cambia: l’unica differenza tra loro è che il primo la accetta, il secondo la rifiuta.

Un legame analogo c’è anche tra Mena e Lia. Quest’ultima disonorata da un’accusa infamante è destinata ad una triste sorte sui marciapiedi della città.

Mena invece, è una vittima volontaria e docilmente rassegnata dalla rigida "religione della famiglia". Ella infatti rinuncia a costruirsi una vita propria. Alessi, come Luca, che muore prematuramente, è l’unico che raccoglie e condivide l’etica e gli ideali sostenuti da Padron ‘Ntoni.