Presentazione

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….."Ho in mente un lavoro, che mi sembra bello e grande, una specie di fantasmagoria della lotta per la vita, che si estende dal cenciaiolo al ministro e all’artista, e assume tutte le forme, dalla ambizione alla avidità del guadagno, e si presta a mille rappresentazioni del grottesco umano […].

Il primo racconto della serie, che pubblicherò tra breve, ti spiegherà meglio il mio concetto […] i racconti saranno cinque, tutti sotto il titolo complessivo della Marea e saranno 1) Padron ‘Ntoni; 2) Mastro-don Gesualdo; 3) La duchessa della Gargantàs; 4) L’on. Scipioni; 5) L’uomo di lusso."……

Il progetto narrativo qui indicato da G. Verga nella lettera a Salvatore Paola del 1878, di chiara impostazione verista, resterà incompiuto: gli ultimi due romanzi non saranno mai scritti e il terzo (divenuto La duchessa di Leyra) che apparirà postumo, comprenderà un solo capitolo.

I vinti per il Verga, sono quelli che "la corrente ha deposti sulla riva, dopo averli travolti e annegati", perché "nella lotta per l’esistenza, per il benessere, per l’ambizione" alcuni soccombono.

Nei Malavoglia, la "lotta" è ai livelli più bassi della scala sociale: è la lotta per i bisogni primari della vita.