MATTEO
SAX CONTRALTO – SAX TENORE Matteo è il senatore dei fiati:
non per questioni anagrafiche ma perché è parte dei DCD dall’inizio. Probabilmente è la persona più dotata di pazienza al mondo, e, proprio grazie a questa qualità, è forse l’unico in grado di gestire la sezione fiati DCD, ed in particolare il lamentoso Federico. E’ l’addetto alla stesura delle
partiture per la sua sezione, cosa che riesce a fare con disarmante
creatività. Le parti per fiati DCD sono,
infatti, le uniche partiture musicali contraddistinte da queste
caratteristiche: 1)
Presenza di accordi a 18 note (ricordiamo che i fiati a
disposizione sono 5) accompagnate da annotazioni esplicative (frecce,
freccine, asterischi che non rimandano a nulla) che indicano quali note
devono essere suonate da ciascun fiato. C’è inoltre da specificare che,
generalmente, le note suonate effettivamente corrispondenti alla parte di
solito sono due, o al massimo tre, e le altre note vengono improvvisate di
volta in volta; 2)
Presenza di geroglifici vari che, casualmente, indicano ritornelli,
ripetizioni e finali ma non sono compresi da nessuno; 3)
Presenza di tanti “x2”, “x4”, “x8”, che ricordano i
punteggi bonus dei flipper, ma in realtà indicano un gruppo di battute da
ripetersi uguale (e generalmente diverso a seconda che la parte sia per
tromba o per sax); 4)
Presenza di segni che arrivano a RICHIAMARE PARTI POSIZIONATE SU UN
ALTRO LEGGIO SITUATO DI FIANCO A QUELLO UTILIZZATO! (Informiamo quindi il
pubblico che, il fatto di vedere i fiati che ballano seguendo il ritmo, in
realtà consiste nel disperato tentativo degli strumentisti di capire dove
devono leggere ciò che dovrebbero suonare); 5)
Presenza di tante correzioni quante sono le prove effettuate, perché
la regola dice che una parte non è mai finita, ma si corregge ogni volta,
soprattutto dopo che tutti i fiati all’unanimità dicono che va bene così.
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