19/10/2005
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Maxi-isola pedonale a piazzale Tecchio


FABIO JOUAKIM Uno spazio rivoluzionato, con piazzale Tecchio che diventerà una grande isola pedonale, punteggiata da oltre 320 alberi. Ma per gli abitanti di Fuorigrotta la notizia più bella - e dagli effetti più immediati - è un’altra: si avvicina la chiusura dei primi cantieri legati ai lavori della linea 6 del metrò, che restituiranno alcuni importanti assi viari al quartiere. Tradotto in termini di viabilità, e quindi di vivibilità, tra un mese al massimo il traffico potrebbe smettere di soffocare residenti e automobilisti, stretti tra i nodi di piazzale Tecchio e del viale Augusto. Una situazione che ha portato all’esasperazione gli abitanti di Fuorigrotta, ormai da anni costretti a convivere con gli innumerevoli cantieri. Ma la soluzione potrebbe essere vicina, se i tempi della tabella di marcia dell’Ansaldo saranno rispettati. La prima novità riguarda proprio la zona di piazzale Tecchio, nel tratto vicino al Politecnico. Qui il cantiere dovrebbe essere chiuso entro novembre: è già stata effettuata la copertura dell’uscita. L’apertura di questo tratto sarà fondamentale: si potrà girare in direzione di via G.B.Marino e della tangenziale senza effettuare - come accade oggi - il giro da via Giulio Cesare e via Veniero, strade che soffrono dell’improvviso carico di traffico. Stesso problema per altre strade diventate alternative, come via degli Scipioni e via Attilio Regolo: nella prima il carico di mezzi ha già provocato un avvallamento stradale. Il secondo passaggio fondamentale sarà la chiusura del cantiere nel tratto finale di viale Augusto, in direzione piazzale Tecchio. Si conta di chiudere i lavori su viale Augusto e via Morosini entro marzo e di ripristinare il doppio senso. Ad aprile potrebbe riaprire la zona attualmente occupata dal cantiere, in corrispondenza del viale centrale del piazzale fronte viale Kennedy. Verrà eliminato l’interviale, ma per questioni di sicurezza rimarrà un asse di servizio ed emergenza che eviterà di effettuare tutto il giro della piazza. Nell’area pedonale ci sarà una sezione con pavimentazione carrabile e dissuasori automatici a scomparsa. A giugno i lavori al piazzale potrebbero essere consegnati, seppure con alcune aree incomplete: per quella data ci potrebbe essere persino il primo viaggio di un treno della nuova linea. La piazza tornerà ad essere, come prima dei lavori di Italia ’90, il proseguimento ideale di viale Augusto, dal quale si tornerà a vedere la Mostra d’Oltremare. Per questo, a fine luglio, sono state spostate le essenze che interrompono l’asse prospettico. Sono 33 le essenze arboree da trapiantare, 27 Phoenix e 6 Washingtonia, che si trovavano nello spazio di fronte alla Cumana, nella «fetta» di piazza una volta occupata dalle traversine. Lo spostamento avverrà con grande cautela, l’esperienza delle palme di viale Augusto invita alla prudenza. Le prime prescrizioni del Servizio gestione parchi e giardini del Comune sono state recepite: così come da invito dei funzionari, il trapianto è avvenuto d’estate. Restano ancora delle perplessità sulla possibile presenza di strati impenetrabili al di sotto dell’area individuata per la nuova sistemazione, «che non è un’aiuola - è scritto in una nota - ma una zona cosparsa di materiali inerti». Altre prescrizioni, riguardanti la conformazione delle aiuole che non consentono una svolta agevole tra via Marino e viale Augusto e tra piazzale Tecchio e via Marino, o la presenza di attraversamenti pedonali sicuri, saranno oggetto in futuro di ordinanze sindacali. Che non potrà, però, chiarire un dubbio: dove finirà il benzinaio che da trentotto anni esercita la sua attività davanti alla stazione della Sepsa, visto che l’impianto non è previsto nel progetto finale?

Come sarà piazzale Tecchio a fine progetto. In alto, un’immagine attuale di viale Augusto