Via ai progetti per le
facoltà
di Ingegneria e Legge
sul litorale di
Vigliena.
Scontro per lo scalo turistico
FRANCESCO VASTARELLA
L’opposizione esce dall’aula.
Rifondazione comunista si astiene. Momenti di tensione e
imbarazzo, polemiche in Sala dei Baroni al momento del voto
sull’accordo di programma per l’area orientale. poi
l’accordo passa con il voto della maggioranza di
centrosinistra, l’assessore all’Urbanistica, che si
aspettava un gesto di maturità dal Polo, resta in parte
deluso ma comunque incassa il voto favorevole. Tempi record
per il varo, a soli 23 giorni dalla firma, il 23 dicembre
nella sede della Regione a Santa Lucia, presenti i
rappresentanti di comune, autorità portuale, ministeri dei
Lavori pubblici e dei Trasporti, capitaneria di porto,
università Federico II. «Un tassello importante per la
riqualificazione delle periferie», dice il sindaco Riccardo
Marone.
Ora, entro 500 giorni dalla pubblicazione sul
bollettino ufficiale della Regione, dovranno essere
presentati i progetti esecutivi per l’insediamento di due
facoltà universitarie, Giurisprudenza e Ingegneria nell’ex
Cirio che l’università si è impegnata ad acquistare;
biblioteca, sala convegni, mensa e direzione nella ex
fonderia Corradini già acquisita dal Comune per 13 miliardi
e 400 milioni e che sarà ceduta all’università. Largo al
porto turistico da 600 posti barca a Vigliena (spazio
antistante la Corradini), alla integrazione con la rete di
trasporti su ferro e la nuova stazione metrò. Fin qui
l’accordo di programma che movimenterà 410 miliardi e dovrà
rispettare i sei anni di tempo previsti per non perdere i
finanziamenti europei. Ma per l’area est ci sono anche
altri progetti, che porteranno a 800 miliardi gli
investimenti pubblici e privati: riqualificazione di Barra
e Ponticelli, ospedale del mare su disegno di Renzo Piano,
adeguamento della rete di trasporti su ferro con il
collegamento tra insediamenti sul mare e il resto di San
Giovanni, prolungamento della darsena di levante per il
traffico-container.
È da anni che sulla zona orientale
è concentrata l’attenzione dell’intera città, dalla prima
proposta di variante urbanistica alla società consortile di
promozione industriale. Per finire al project financing che
tra l’altro comprende il porto turistico a Vigliena.
Elemento, quest’ultimo, che ha scatenato la polemica
politica sin dai mesi scorsi. Sull’esistenza di una
inchiesta della magistratura sulle cartografie e le
presunte anomalie del project financing Comune-Acen il
capogruppo di An Antonio Parlato ha scatenato una autentica
battaglia. Secondo Parlato nel progetto, per la carenza di
grafici e mappe, sarebbe stata ignorata l’esistenza nello
stesso posto di un cantiere e di un porticciolo da 180
posti. L’esponente del partito della democrazia cristiana
Nino Funaro ritiene fatto che l’accordo di programma «ha
richiamato articoli della variante urbanistica all’esame
del Consiglio che in almeno quattro casi sono stati
modificati e che di fatto annullano l’atto». «Ed è una
scelta che aggrava la posizione dell’amministrazione -
insiste Parlato - Bastava sospendere e chiedere agli altri
enti il consenso sugli articoli della variante al prg che
oggi non corrispondono più al vero».
Diversa la
posizione di Rifondazione, che contesta nella sostanza la
legge sugli accordi di programma. «Le assemblee elettive
sono costrette a ratificare atti senza discuterli - spiega
il consigliere di Rc Raffaele Carotenuto - Di questo passo
si va verso la deregulation in materia urbanistica. Poi,
della discussione della delibera non si era mai parlato
nella conferenza dei capigruppo e portarla d’autorità è un
affronto. L’inchiesta della magistratura? Non sappiamo
alcunché, ma questo - conclude Carotenuto - non vuol dire
che si possono tenere in ostaggio atti Consiliari».