Mercoledì 17 Gennaio 2001

Via ai progetti per le facoltà
di Ingegneria e Legge
sul litorale di Vigliena.
Scontro per lo scalo turistico

FRANCESCO VASTARELLA
L’opposizione esce dall’aula. Rifondazione comunista si astiene. Momenti di tensione e imbarazzo, polemiche in Sala dei Baroni al momento del voto sull’accordo di programma per l’area orientale. poi l’accordo passa con il voto della maggioranza di centrosinistra, l’assessore all’Urbanistica, che si aspettava un gesto di maturità dal Polo, resta in parte deluso ma comunque incassa il voto favorevole. Tempi record per il varo, a soli 23 giorni dalla firma, il 23 dicembre nella sede della Regione a Santa Lucia, presenti i rappresentanti di comune, autorità portuale, ministeri dei Lavori pubblici e dei Trasporti, capitaneria di porto, università Federico II. «Un tassello importante per la riqualificazione delle periferie», dice il sindaco Riccardo Marone.
Ora, entro 500 giorni dalla pubblicazione sul bollettino ufficiale della Regione, dovranno essere presentati i progetti esecutivi per l’insediamento di due facoltà universitarie, Giurisprudenza e Ingegneria nell’ex Cirio che l’università si è impegnata ad acquistare; biblioteca, sala convegni, mensa e direzione nella ex fonderia Corradini già acquisita dal Comune per 13 miliardi e 400 milioni e che sarà ceduta all’università. Largo al porto turistico da 600 posti barca a Vigliena (spazio antistante la Corradini), alla integrazione con la rete di trasporti su ferro e la nuova stazione metrò. Fin qui l’accordo di programma che movimenterà 410 miliardi e dovrà rispettare i sei anni di tempo previsti per non perdere i finanziamenti europei. Ma per l’area est ci sono anche altri progetti, che porteranno a 800 miliardi gli investimenti pubblici e privati: riqualificazione di Barra e Ponticelli, ospedale del mare su disegno di Renzo Piano, adeguamento della rete di trasporti su ferro con il collegamento tra insediamenti sul mare e il resto di San Giovanni, prolungamento della darsena di levante per il traffico-container.
È da anni che sulla zona orientale è concentrata l’attenzione dell’intera città, dalla prima proposta di variante urbanistica alla società consortile di promozione industriale. Per finire al project financing che tra l’altro comprende il porto turistico a Vigliena. Elemento, quest’ultimo, che ha scatenato la polemica politica sin dai mesi scorsi. Sull’esistenza di una inchiesta della magistratura sulle cartografie e le presunte anomalie del project financing Comune-Acen il capogruppo di An Antonio Parlato ha scatenato una autentica battaglia. Secondo Parlato nel progetto, per la carenza di grafici e mappe, sarebbe stata ignorata l’esistenza nello stesso posto di un cantiere e di un porticciolo da 180 posti. L’esponente del partito della democrazia cristiana Nino Funaro ritiene fatto che l’accordo di programma «ha richiamato articoli della variante urbanistica all’esame del Consiglio che in almeno quattro casi sono stati modificati e che di fatto annullano l’atto». «Ed è una scelta che aggrava la posizione dell’amministrazione - insiste Parlato - Bastava sospendere e chiedere agli altri enti il consenso sugli articoli della variante al prg che oggi non corrispondono più al vero».
Diversa la posizione di Rifondazione, che contesta nella sostanza la legge sugli accordi di programma. «Le assemblee elettive sono costrette a ratificare atti senza discuterli - spiega il consigliere di Rc Raffaele Carotenuto - Di questo passo si va verso la deregulation in materia urbanistica. Poi, della discussione della delibera non si era mai parlato nella conferenza dei capigruppo e portarla d’autorità è un affronto. L’inchiesta della magistratura? Non sappiamo alcunché, ma questo - conclude Carotenuto - non vuol dire che si possono tenere in ostaggio atti Consiliari».