La nuova piazza
divide
la città
«Ridateci le palme»
CRISTIANO TARSIA
Duemilacinquecento firme per chiedere
più verde. Il quartiere si era mobilitato già a inizio anno
per riavere indietro le quattro palme che prima della
costruzione del metrò campeggiavano a piazza Dante. Tanto è
vero che al sindaco Iervolino sono state inviate due foto:
una, come era la piazza vent’anni, assediata dalle auto, è
vero, ma con un giardino in mezzo, con le quattro palme
secolari che per tanti anni sono state il simbolo della
piazza. Una di come sarà, una distesa di pietra, senza
panchine, una place royal, alla francese, in pratica un
vuoto, dove si incontrano i cittadini.
I consiglieri
comunali dei Verdi, Stefano Buono e Giampaolo Verde, hanno
presentato un’interrogazione al sindaco Iervolino in cui
chiedono più verde e arredo urbano. La risposta lascia una
porta aperta: la Aulenti «demanda a un successivo
intervento di arredo urbano e alle attività di ristorazione
e culturali l’animazione della piazza stessa». Le panchine,
in parole povere, saranno sistemate in un secondo momento.
Per quanto riguarda il verde, però, la progettista ha fatto
sapere che rimarrà quello di ora.
«Dovevano essere
previsti alberi e piante - sostiene Buono, capogruppo dei
Verdi - la Aulenti dice che non ci sarà più verde? Mi
sembra che lei sia la progettista, non rappresenti
l’amministrazione...». Intanto, però, potrebbero essere
aperti al pubblico i giardini del Convitto Nazionale. Una
decisione allo studio di Comune e Soprintendenza che stanno
curando un progetto per un’apertura del polmone verde
dell’istituto, disponibile al pubblico quando la scuola è
chiusa.
Gli abitanti, insomma, pensano a Piazza Dante
come a un’occasione sprecata, affogata nel cemento e nella
pietra. Anche se, a onor del vero, lo stesso mondo
ambientalista si divide nel dare un giudizio sul progetto
di Gae Aulenti.
Estremamente critici i Vas, Verdi
Ambiente e Società. «È una piazza senza colore - dice
Antonio D’Acunto - d’estate sarà quasi un paesaggio lunare.
Diciamo che la Aulenti ha firmato un progetto senza
conservare memoria di quella che era una piazza». Sulla
stessa lunghezza d’onda il Wwf. «Bene il metrò - afferma
Ornella Capezzuto - ma bisognava rispettare lo spirito
della piazza».
Favorevole al nuovo stile Legambiente.
«Non condividiamo l’attacco a Gae Aulenti - dicono Anna
Savarese e Michele Buonomo, direttore e presidente
regionale - è stata un’operazione culturale, il verde si
può sistemare in altre piazze».
E sull’uso della pietra
etnea scoppia la polemica del sindaco di Terzigno, Nino De
Falco. «È stata una scelta infelice - spiega De Falco - non
siamo certo soddisfatti per il materiale usato
dall’Aulenti, come le piastrelle per la pavimentazione. A
Terzigno vi sono tre cave per l'estrazione di pietre
laviche che vengono lavorate ed esportate in tutto il mondo
per la qualità che è di gran lunga diversa e non
paragonabile a quella dell’Etna».
Ieri mattina è stato
il primo giorno di esercizio del metrò. Preso letteralmente
d’assalto dall’utenza. Metronapoli, la società che gestisce
la linea, ha fatto sapere che «dai dati pervenuti fino alle
ore 14, nonostante la chiusura scolastica, il numero di
viaggiatori in ingresso nella stazione Dante ha raggiunto
il numero di circa 3000 unità». «Inoltre - conclude il
comunicato - si comunica che, a partire dalle ore 13 il
servizio navetta nella tratta Vanvitelli-Dante è stato
potenziato aumentando le vetture dei convogli da quattro a
sei». E per potenziare ancora il servizio parte oggi, nelle
stazioni Centrali delle ferrovie dello Stato delle città di
Milano, Torino, Firenze e Roma, una campagna di
informazione nazionale, con 150 poster affissi nei punti di
maggior passaggio, per far conoscere l'esistenza a Napoli di una rete di trasporto su
ferro «efficace ed in continua evoluzione».
Peccato
che ieri i tornelli, le macchine obliteratrici, non
funzionavano. I dipendenti di Metronapoli hanno dovuto
vistare i biglietti a mano, con penna e timbro. Del resto
era impossibile trovare i biglietti nella stazione. I due
macchinari automatici, installati da Napolipass, erano
spenti.