INDICE EDIZIONI Mercoledì 3 Luglio 2002

I SINDACATI SI APPELLANO ALL’ASSESSORE: «INTERVENGA»
Napoli-Roma, nuova beffa per i pendolari
Con l’orario estivo sono costretti a prendere l’Eurostar e a pagare il doppio

Pendolari con la vita legata a doppio filo ai treni, Trenitalia raddoppia. Il prezzo. Cambia l’orario e cambia anche qualche cosa di più. Scompaiono dalla Roma-Napoli diversi Intercity, alcuni storici. Spuntano gli Eurostar, magari una mezz’ora dopo i tempi del vecchio orario, tariffe piranha. Risultato: arrivi più tardi, spendi di più e - non bastasse - saltano alcune coincidenze storiche per il nord oltre a collegamenti per le zone di vacanza dei napoletani(Soverato, Roccella Ionica, Isola Capo Rizzuto).
A far la radiografia al nuovo orario ne verrebbero fuori delle belle. Ma, per farsi un’idea, basta vedere le facce scure dei pendolari Roma-Napoli, forzati dell’Eurostar delle 6 e 36 dopo l’abolizione del ventennale intercity da Salerno delle 6,10. Costava la metà, l’altro treno, ed arrivava prima a Roma, ossia in tempo per presentarsi in ufficio. Era garantito in caso di scioperi perchè a lunga percorrenza. Era la via di collegamento con l’alta costiera tirrenica, per inciso zeppa di napoletani, là per lavoro o per vacanza. Il suo sostituto, provare per credere, ha anche una spiccata tendenza a prendersi dieci minuti di ritardo che, sommati al resto, sono un incubo per il pendolare.
Addio Intercity dell’alba ed addio coincidenze per il nord. Perchè l’Eurostar - che ha anche la spudoratezza di ringraziare «per la preferenza accordata» - arriva a Roma troppo tardi per consentire il salto sull’Intercity corrispondente. Non bastasse il suddetto Intercity è stato anticipato di una ventina di minuti, tanto per esser sicuri che proprio nessuno, manco per sbaglio, possa prenderlo per la coda. Indovinate qual’è l’alternativa per la Toscana da Napoli? Ma un Eurostar, ovviamente; via Firenze, con cambio di treno ed aumento di biglietto come gentile pensiero. Arrivando a destinazione circa tre ore dopo che con il vecchio orario. Dopo un viaggio con il nuovo orario hai la bruciante sensazione che t’abbiano caricato sul treno che dicono loro, al prezzo che dicono loro: come avrebbero fatto con un bue o con una valigia. Ma al bue non vanno a contestare che non ha vidimato il biglietto. Non lo ringraziano «per la preferenza accordata» nè lo tormentano con l’altoparlante perchè consumi un panino da quattro soldi (solo dal punto di vista gastronomico). Beato bue. A livello regionale, sostengono i sindacati Cgil Cisl e Uil, poi la situazione è disastrosa. Guai, dicono in un appello all’assessore regionale ai trasporti Ennio Cascetta, se la riapertura delle scuole dovesse trovare una situazione tanto sbilanciata da trascurare, si sostiene, gli orari del pendolarismo. «Il nuovo orario, in vigore dal 16 giugno - recita la nota-appello, ha fortemente penalizzato la mobilità dell'intera regione suscitando furibonde reazioni da parte dei cittadini». Segue lista nera dei disagi: «La soppressione dei treni navetta Napoli-Cancello-Caserta-Aversa-Napoli ha determinato pesanti disagi ai cittadini. Così come l'attestamento dei treni cadenzati Roma-Napoli nella stazione Campi Flegrei, anzichè a Napoli centrale, ha determinato una ulteriore riduzione dell'offerta nella tratta Villa Literno-Napoli centrale».
Ad aggravare la situazione, secondo Fit-Cisl, Uilt-Uil e Filt-Cgil, «una errata programmazione dell'orario, la concentrazione dei treni nelle fasce orarie più frequentate che non coincidono con gli orari del pendolarismo, la mancanza cronica di personale che non riesce a mantenere alto lo standard qualitativo di regolarità dei treni». «Tutto ciò - affermano Cgil, Cisl e Uil - sta avvenendo oggi. Con l'apertura delle scuole, se nulla dovesse cambiare, la situazione diverrebbe esplosiva». Le organizzazioni sindacali chiedono quindi «un intervento dell'assessore ai Trasporti della Regione Campania, per un efficace piano di mobilità che migliori sensibilmente il sistema e la qualità del servizio nel nostro territorio, in particolar modo per i cittadini dell'entroterra campano».