Venerdì 30 Marzo 2001

I CANTIERI ANCORA APERTI

Tre tratte per unire la città. Recita lo slogan di Metronapoli «Più stazioni, più chilometri, più Napoli». E meno auto, si spera.
Quindi da aprile dovrebbe partire il percorso che va da piazza Vanvitelli a Museo-Piazza Cavour. La prima fermata, partendo dal Vomero (piazza Vanvitelli funge da stazione di interscambio con la metropolitana collinare) è a via Cilea-piazza Quattro Giornate. Qui è previsto un altro interscambio con la Circumflegrea (la ferrovia che va da piazza Montesanto, nel centro di Napoli, a Torregaveta) tramite un ascensore sotterraneo.
Poi si scenderà a Salvator Rosa. Totalmente rifatto il tratto di via Conte della Cerra a ridosso della stazione. Colorati i palazzi che attorniano la stazione. Blu, giallo, disegni, graffiti. E poi il ponte romano, ristrutturato, a fianco della stazione. Ogni fermata sarà abbellita da opere di artisti, soprattutto napoletani.
Quindi c’è la fermata di Materdei, chiuso sino all’autunno, e poi Museo. La seconda tratta va da piazza Dante sino a Capodichino. Coprirà tutto il centro della città, sino alla parte orientale. L’ultima tratta partirà da piazza Dante, fermerà Toledo, Municipio, Università, Duomo, Garibaldi, Centro Direzionale, Capodichino-Aeroporto. Ovviamente una stazione di interscambio è a piazza Garibaldi.
Difficoltà potrebbero venire dai numerosi tesori archeologici presumibilmente conservati nel ventre di Napoli. I tecnici stanno operando una sorta di slalom tra mura greche e romane.
A via Brin, invece, è previsto il cantiere. Mezzi e operai entreranno da qui per lavorare nel sottosuolo. Anche perché un cantiere in piena Napoli è impensabile. Servono decine di automezzi pesanti per portare via le tonnellate di terra e detriti smosse giornalmente. Una fila di camion che inevitabilmente bloccherebbe
I lavori dovranno procedere abbastanza celermente, Sorpintendenza Archeologica permettendo.
È stata acquistata un’altra «talpa», in Canada. Saranno due, quindi, i macchinari che lavoreranno sulla terza tratta, affrontata sui due lati opposti. E quando l’intero tragitto sarà completato, le due squadre all’opera si incontreranno più o meno a metà percorso.
Un problema potrebbe sorgere a Secondigliano, al capolinea della metropolitana collinare, utilizzata da circa 40mila utenti al giorno. Qui, al Rione Scampia, esiste un megaparcheggio che, però, potrebbe rivelarsi ben presto troppo piccolo. L’apertura dell’asse perimetrale di Melito (o almeno di parte di esso) ha avvicinato l’hinterland settentrionale a Secondigliano. Presumibilmente (ma d’altronde è quello che si vuole) in molti abbandoneranno l’auto per servirsi del metrò per cui il parcheggio d’interscambio rischia di scoppiare.
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