INDICE EDIZIONI | Giovedì 11 Luglio 2002 |
LUIGI ROANO
Sei anni di lavoro, sei uscite, un
sottopasso che collega direttamente il metrò con il
Pascale, un nuovo arredo urbano per via Domenico Fontana e
un investimento di 15 milioni di euro. La stazione di Rione
alto (da lì gli utenti possono raggiungere da un lato
Scampìa, dall’altro il Vomero e Piazza Dante) si è rifatta
il look, anzi è rinata tanto che all’inaugurazione prevista
per il 20 luglio ci sarà con ogni probabilità il presidente
della Camera Pierferdinando Casini. I lavori sono ultimati,
restano da collaudare un paio di scale mobili e scrostare
le tonnellate di polvere accumulatesi nel sottopasso che è
stato scavato una trentina di metri sotto il livello della
strada. Attraversarlo è come tuffarsi nel futuro: un tunnel
di luci e di tapis roulants con telecamere che scrutano
tutto e tutti. Poi la musica che allieta la lunga
passeggiata sotterranea e soprattutto una serie di opere
composte da foto, dipinti e mosaici. Avveniristica (con ben
sei ascensori che portano 11 piani sotto il livello della
strada) di livello internazionale, insomma, la stazione è
bella e funzionale e non ha perso la sua specificità cioè
quella di essere una sorta di museo come tutte le altre
della nuova linea: da Piazza Dante al Museo, passando per
Piazza Quattro Giornate.
Arte e tecnologia il binomio
su cui ha puntato l’amministrazione e il vicesindaco Rocco
Papa. Con lui il cosiddetto ”territorio” tanto che le opere
in mostra non sono di artisti di grido ma di giovani e meno
giovani del quartiere. «Proprio così - conferma Mario
Coppeto ex presidente della circoscrizione - anni fa
abbiamo puntato sul metrò dell’arte e abbiamo insistito
affinché fossero artisti del luogo ad esporre e ci siamo
riusciti. Abbiamo fatto buona arte e speso una cifra
irrisoria». Circa 50mila euro, un rimborso spese o poco più
per avere anche una scultura di Antonio Tammaro, artista
novantenne, che sarà posta all’uscita del sottopasso
nell’area del Pascale, l’istituto per la cura dei tumori
più grande del Mezzogiorno. L’opera, una statua in bronzo
che raffigura una donna, è intitolata l’umanità.
A
coordinare il pool degli artisti che non superano i
trent’anni, Paola Guadagnino, napoletana considerata fra le
più brillanti talent scout del momento. Sette gli under 30:
il duo «Pennacchio Argentato» composto da Pasquale
Pennacchio e Marisa Argentato (Fotografie), Marco Zezza
(Pittore), Ivan Malerba, Donatella Di Cicco, la cui foto,
un cimitero di auto, le è valso giusto lunedì scorso la
nomination fra le migliori dieci artiste nazionali e Danilo
Donzelli, altro poster, un paesaggio marino che in qualche
modo richiama le origini partenopee.
Oltre gli under
trenta espone anche Carmine Meraviglia, poco più che
cinquantenne che fa opera di volontariato al Pascale, nel
regno della sofferenza. I suoi disegni, coloratissimi,
mostrano uomini, donne e bambini senza volto e con colli
allungati che ricordano quelli di Modigliani e che inducono
alla riflessione. Dunque, la nuova stazione del metrò è ora
una realtà: tutti felici? Sembra di sì. «Siamo
contentissimi - spiega Vincenzo Pane - il presidente del
centro commerciale Rione Alto, circa 200 gli esercizi
iscritti - abbiamo ora una nuova stazione con sei uscite. I
residenti al Rione Alto sono 40mila, 70mila i cittadini che
quotidianamente vi transitano: con la nuova stazione
contiamo di incrementare il flusso e rendere il nostro
quartiere meno periferico».