«Contro il caro-bus
ricorreremo al Tar»
PAOLA PEREZ
Contro la stangata sul biglietto del bus
insorgono le associazioni di consumatori. Il Codacons: non
appena sarà approvata la delibera ricorreremo al Tar.
L’Associazione consumatori utenti): non appena sarà
approvata la delibera raccoglieremo firme per farla
annullare. E insorgono le associazioni ambientaliste: così
viene incentivato l’uso dell’auto privata a discapito del
trasporto pubblico, e allora dove vanno a finire i proclami
per la lotta allo smog? Faremo di tutto perché la delibera
non sia approvata.
«L’aumento è inammissibile -
commenta Giuseppe Ursini, fiduciario napoletano del
Codacons - per due motivi. In primo luogo non corrisponde
ad un miglioramento del servizio: non tutti i bus sono in
buone condizioni, alcuni inquinano perché alimentati a
gasolio, interminabili le attese alle fermate. Seconda
osservazione: gli stipendi dei napoletani sono sempre gli
stessi, e sono quelli che sono, perché imporre nuovi
sacrifici al cittadino? Dicono: era necessario rapportarsi
allo standard europeo. Ma soltanto per il prezzo? Non deve
essere ”europea”, prima del biglietto, la qualità del
trasporto? Appena sarà approvata la delibera presenteremo
ricorso al Tar». «A gennaio incontrammo l’assessore
regionale ai trasporti - ricorda Ciro Pesacane, presidente
regionale Acu - perché temevamo che, con l’introduzione
dell’euro, ci sarebbero stati aumenti sul ticket. E sapete
come andò a finire? Ci accusarono di dare la caccia ai
fantasmi e garantirono che i napoletani non sarebbero mai
rimasti vittime di una stangata. I fatti, oggi, dimostrano
che avevamo ragione. Quando la delibera sarà approvata,
avvieremo una petizione tra i cittadini. Poi porteremo le
firme al sindaco. E ho ragione di credere che saranno
migliaia di firme». Più morbido Alfredo Capasso, presidente
Acusp (Associazione contribuenti utenti servizi pubblici):
«Le nuove offerte dei titoli di viaggio UnicoNapoli sono
convenienti. Gli aumenti, però, vanno bilanciati con il
miglioramento del servizio pubblico. È assurdo essere
costretti ad aspettare il bus per ore. Basta con la sosta
selvaggia, con le auto private sulle corsie preferenziali».
«Così si viaggia in senso contrario a una corretta politica
di lotta allo smog - dichiara Anna Savarese, direttore
regionale Legambiente - noi avevamo proposto una riduzione
del prezzo per incentivare l’uso del bus, e adesso,
addirittura, si pensa di aumentarlo. Cosa faremo? Una
battaglia di opinione perché la delibera non venga mai
approvata». «Una famiglia media, cinque persone, dovrà
spendere 10 euro per viaggiare sui mezzi pubblici -
sottolineano Antonio D’Acunto e Hermes Ferraro,
coordinatori dell’associazione Vas (Verdi, ambiente e
società) - perciò considererà più conveniente spostarsi in
macchina. Così vengono penalizzati i cittadini più deboli e
si favorisce l’inquinamento». «Per far quadrare i conti -
aggiunge Carmine Attanasio, presidente del Mec (Movimento
civico ecologista) - bisogna prendere i soldi da qualche
parte. Ma perché questa parte deve sempre essere la tasca
dei napoletani? E l’aumento, vedrete, penalizzerà anche le
aziende di trasporto pubblico».