INDICE EDIZIONI Domenica 3 Novembre 2002

PROGRAMMA
DI SVILUPPO

Manca soltanto l’imprimatur del Cipe, il Comitato interministeriale per la programmazione economica. Poi, potranno partire i primi tredici grandi interventi su ferrovie, strade e sottosuolo individuati nell’ambito dell’intesa Governo-Regione firmata un anno fa (prima applicazione della legge obiettivo) e che per undici anni punta a una spesa di 18mila miliardi di vecchie lire in Campania. Dell’Intesa è stato firmato il primo accordo attuativo, due miliardi di euro, di cui ottocento milioni della legge obiettivo, milleduecento di fondi statali e regionali. Si tratta di opere per le quali esiste la progettazione definitiva, dunque cantierabili. Sono lavori destinati a incidere in maniera forte sulla qualità delle infrastrutture, sulla vivibilità. «Senza trascurare opportunità di sviluppo e occupazione, sette-ottomila posti», sottolineano il presidente della Giunta, Antonio Bassolino, e l’assessore ai Trasporti, Ennio Cascetta. Non mancano spunti polemici come dal capogruppo di Fi, Franco Bianco: «Bassolino prende atto che il Governo non soltanto non è anti-meridionalista ma che laddove i progetti ci sono e funzionano li finanzia».
Il primo capitolo dell’accordo riguarda il sistema della metropolitana regionale, la creazione di una rete tra i sistemi di collegamento su ferro esistenti. In testa il completamento della linea 1 della metropolitana di Napoli, che oggi collega la periferia nord con i quartieri collinari fino a piazza Dante, ma che nei prossimi anni dovrà attraversare il capoluogo fino al Centro direzionale e Capodichino, infine a Piscinola per dare vita a un anello intorno alla città. Il secondo intervento a Napoli è la linea 6, l’ex Ltr o tram sprint, ferma dai tempi di tangentopoli nonostante siano stati completi e funzionali due chilometri e ottocento metri. La linea 6 da Fuorigrotta dovrà arrivare secondo il nuovo progetto a piazza Municipio, che diventa così, insieme con linea 1 e porto, di nuovo crocevia strategico. Ci sono poi la nuova Alifana per la zona Nord e l’Aversano, la bretella di Monte Sant’Angelo tra la Cumana e la Circumflegrea, il potenziamento Torre Annunziata-Pioppaino-Castellammare della Circumvesuviana. Ancora, il metrò di Salerno.
Due le opere primarie nel capitolo delle strade: l’adeguamento della Napoli-Salerno, la fondovalle Isclero con la Valle Caudina e la Valle di Maddaloni. Infine l’assetto del territorio, capitolo tra i più difficili visto che nell’elenco figurano aree dal delicatissimo equilibrio idrogeologico: a Napoli il risanamento del vallone di San Rocco e dei Camaldoli a Napoli, il restauro della collina di San Martino, i consolidamenti delle cavità di via Chiatamone e via del Marzano, del costone di Coroglio.
f.v.