Sabato 31 Marzo 2001

LA LINEA
VOMERO-CAVOUR

CRISTIANO TARSIA
Saranno aperti al pubblico entro la prima metà di aprile i quattro chilometri che cambieranno - si spera - il volto di Napoli. Gli ultimi dettagli da mettere a posto, poi giovedì il gran giorno, con l’inaugurazione della tratta piazza Vanvitelli-Museo. Il presidente del Consiglio ha fatto sapere che sarà a Napoli la mattina del 5 aprile: Amato ha riconosciuto l’importanza fondamentale del metrò che dovrebbe dare una grossa mano alla lotta al traffico, antica e mai sanata piaga cittadina, soprattutto in previsione della costruzione della tratta tra Dante e il Centro Direzionale, altri 5.3 chilometri nevralgici.
Ieri è stata sistemato nella stazione del Museo l’Ercole Farnese. Una riproduzione a grande scala della statua posta per anni a guardia del cortile di Palazzo Farnese, a Roma, e che per secoli ha rappresentato l’incarnazione dell’Antico.
Nell’atrio della stazione a piazza Cavour ci sarà anche la «testa Carafa», l’originale, la testa colossale di un cavallo bronzeo che Lorenzo il Magnifico donò a Diomede Carafa: un’opera che ha adornato per lungo tempo il cortile del palazzo di San Biagio dei Librai.
Due opere classiche, scelte non a caso dall’architetto Gae Aulenti, curatrice del progetto. La stazione di piazza Cavour, infatti, vuole essere una porta al Museo Archeologico: non solo metaforica, dato che è previsto un corridoio di collegamento tra le due strutture.
Un esempio, dunque, di integrazione con il territorio. Una filosofia che Metropolitana Napoli - la società concessionaria della costruzione - ha voluto dare a tutto l’impianto. In alcuni casi, come Materdei, Salvator Rosa, via Cilea-piazza Quattro Giornate, si è puntato alla riqualificazione di zone soffocate dal boom edilizio. Palazzi circostanti rimessi a nuovo, le stazioni che divengono una macchia di colore nel grigiore cittadino.
Un’opera dunque che, come detto, entro la prima settimana di aprile sarà aperta al pubblico. Giovedì la Metropolitana Napoli consegnerà la struttura a Metro Napoli (composta al 51% dal Comune, al 38% dalle Ferrovie dello Stato e all’11% da Anm), che gestirà tutta la metropolitana collinare così come tutti gli altri trasporti su ferro e le quattro funicolari (Centrale, Montesanto, Chiaia e Mergellina).
Poi toccherà a Metro Napoli aprirla al pubblico. Effettuati tutti i collaudi del caso, si attende solo l’ok definitivo. Questione burocratica, fanno sapere in società. Dall’inaugurazione alla vera e propria apertura della linea passerà all’incirca una settimana, periodo, come si dice in gergo, di «pre-esercizio».
Al taglio del nastro parteciperanno, oltre a Giuliano Amato, anche il presidente della Regione, Antonio Bassolino, il commissario prefettizio, Francesco Paolo Palmeri, Giannegidio Silva, presidente della Metropolitana Napoli, Giuseppe Raccioppi, direttore di Metronapoli, Gianfranco Pomicino, direttore del settore infrastrutture del Comune, Paolo Delli Veneri, responsabile per la Campania dell’Ustif, ufficio speciale impianti fissi del Ministero dei Trasporti, che ha l’ultima parola per quanto riguarda l’apertura dell’intera struttura.